Fluid Existential Inversions esce nonostante il periodo allucinante in cui siamo piombati e gli Intronaut non deludono, allietando la nostra e vostra quarantena con quello che a parere mio è il loro lavoro migliore. L’album non si allontana dal trademark della band americana, arricchendo però l’offerta di un drumming assai più complesso e di valore (e grazie, con Alex Rudinger alle pelli, vorrei ben vedere) e a tutto tondo una freschezza e longevità delle idee che colpisce sin dal primissimo ascolto.
La band finisce in quella categoria che riguarda le band che riescono ad essere sé stesse e mantenere la loro identità senza suonare lo stesso motivo all’infinito, risultato assai difficile da ottenere. Il genio dietro gli Intronaut si avverte dopo poco e l’album è realmente un viaggio in cui ci si cala con uno sforzo quasi irrisorio. Fra le mille pieghe e spigoli di F.E.I. si sperimenta molto, con derive jazzy, atmosfere sognanti, riff dissonanti e senza mai dimenticare anche qualche sano calcio in bocca degno di nota – il main riff di “Contrappasso” è uno spettacolo nello spettacolo, comprendendo ogni singola voce appena citata e includendola in un riff che spacca tutto.
Gli Intronaut per questa release sembrano aver affilato le armi, la composizione così come l’esecuzione, e le scelte che costellano l’album mi sembrano estremamente acute e ricercate, con un livello di attenzione al dettaglio realmente evidente, il che eleva ulteriormente il talento di Sacha Dunable e compagni, che a parere mio con Fluid Existential Inversions rilasciano il loro miglior lavoro, alzando l’asticella in maniera sensibile. Un grande punto di forza del disco è sicuramente la longevità, la struttura dei brani si replica ma la freschezza di linee vocali, parti strumentali e ritmiche sempre esigenti si incastrano in ben nove brani che volano, stimolando tantissimo l’ascoltatore, invogliato anche da una produzione dettagliatissima ma mai artefatta. Che dire, quasi a sorpresa questo lavoro potrebbe benissimo finire nella top ten di quest’anno, e dato il glorioso artwork, probabilmente anche sullo scaffale dei vinili.
(Metal Blade, 2020)
1. Procurement Of The Victuals
2. Cubensis
3. The Cull
4. Contrapasso
5. Speaking Of Orbs
6. Tripolar
7. Check Your Misfortune
8. Pangloss
9. Sour Everythings8.0