Inutile spendere tante parole sui Defeated Sanity, la cui formula di brutal iper tecnico e imbastardito di innesti jazz e slam è un marchio di fabbrica riconoscibile tra mille. Col nuovo The Sanguinary Impetus i nostri si ritrovano per la prima volta nella condizione di trio, in cui il buon Gruber oltre che in veste di batterista compositore ha registrato anche tutte le parti di chitarra, affiancato dalle meravigliose (come sempre) linee del 5 corde di Schmidt e all’ottima prova vocale del nuovo Welshman, che nuovo nuovissimo non lo è data la sua prova nelle tre bonus track finali della riedizione di quel monumentale Chapters of Repugnance che segnò la seconda fase della produzione della band.
Il nuovo parto risente sicuramente delle influenze evidentemente acquisite da Schmidt in seguito al suo trasferimento negli Stati Uniti, e infatti specialmente nelle sue linee di basso si possono avvertire chiari e distinti certi passaggi che in genere appartengono di diritto al technical death made in USA. Come ci si può ben aspettare dai nostri, pochi stacchi permettono di prendere respiro durante la mezz’ora scarsa di The Sanguinary Impetus, però vi è una sottile varietà compositiva che rende estremamente piacevole l’ascolto. Abbiamo infatti un buon bilanciamento tra pezzi più “classicamente” Defeated Sanity come la già nota “Insecta Incendium”, che riprende fortemente quella composizione quasi avanguardistica del fu Chapters of Repugnance, con lo stacco jazz a fungere da bridge in cambi di tempo improponibili e complicatissimi. Si alternano poi con irregolarità pezzi con evidente nuova linfa vitale come può essere ad esempio la modernità che traspare da “Propelled into Sacrilege” o il mix ben riuscito di “Drivelling Putrefaction”. Infine promuoviamo a pieni voti Welshman e la sua ugola cavernosa che tiene testa senza difficoltà alle prove canore di quanti lo hanno preceduto dimostrandosi un elemento validissimo, ma se qualcuno ha avuto la possibilità di vederlo all’opera dal vivo allora non sussistevano dubbi di sorta.
Se c’è una cosa che tutti dovrebbero invidiare ai tedeschi, questa è la fantasia compositiva, nonché poi le abilità disumane con gli strumenti. La prima impressione che si ha sempre, ogni qual volta si ascolti uno qualsiasi dei lavori dei nostri, è di non trovarsi dinanzi a normali appassionati, ma veri e propri musicisti, figli di una scuola evidentemente diversa, oggi giorno caduta in disuso. Quante volte ascoltiamo tantissime prove musicali e magari riteniamo siano valide, ma poche volte rimaniamo impressionati da un livello che definire superiore sarebbe riduttivo? Questi sono i Defeated Sanity. E chi non li apprezza non ha evidentemente capito molto di musica.
(Willowtip Records, 2020)
1. Phytodigestion
2. Imposed Corporeal Inhabitation
3. Conceived Through Savagery
4. Entity Dissolving Entity
5. Insecta Incendium
6. Arboreously Transfixed
7. Propelled into Sacrilege
8. Drivelling Putrefaction
9. Dislimbing the Ostracized