Esordio bomba per gli inglesi A Burial At Sea, da Liverpool sempre roba di qualità, il loro post-rock contaminato è racchiuso in un sound dolce e personale che ti entra dentro, per poi esplodere in cambi di tempo vicini ai grandi Long Distance Calling. Prodotto per la Moment of Collapse Records, A Burial At Sea è senza dubbio un grande lavoro, che non passerà inosservato: la band si presenta con tutte le carte in regola, portando l’ascoltatore alla scoperta di mondi e universi paralleli, molto alta è la qualità in fase compositiva.
Il disco si apre con l’intro “(Dean’s Deed)”, segue “You Really Did Grow After All” dove subito notiamo le sonorità incantevoli di una tromba unica nel suo genere, le chitarre si incastrano a dovere nei vari arpeggi e nel mezzo distorsioni che tolgono il respiro. Nella ritmica di “Breezehome” il groove di basso porta il tempo a un loop delirante di chitarra, il brano è quasi fusion per la struttura, con molte influenze jazz/math-rock. Nel finale c’è un cambio di rotta quasi punk rock, gran parte del lavoro viene svolto dalla batteria con un timbro duro e d’impatto, traccia molto riuscita.
A seguire “Nice from Afar, Far From Nice”: in questa take ascoltiamo qualcosa di diverso in chiave djent e strizziamo l’occhio subito a progetti come Tesseract e Skyharbor, per gli amanti dei tempi dispari e accordature inusuali sono una mano dal cielo. In “Scrios an Teach” si portano avanti le stesse tematiche, con aggiunta di distorsioni ovattate ma dal giusto appiglio sonoro. Andiamo ad analizzare il singolo “D’accord” dove troviamo anche un videoclip diretto dal visionario Jen Baranick, il sound che viene fuori lascia a bocca aperta e fa viaggiare la mente fino all’ultima nota. Da tenere d’occhio altre chicche geniali come la malinconica “Lest We Remember”, il suo tiro racchiude qualcosa di misterioso e pazzesco, fino alla parte finale che mette i brividi. Il muro di suoni carichi di rabbia in “Lightening Blanket” fanno da cornice a un coro prezioso. Chiudiamo con “Tropic of Cancer”, ballata danzante, che chiude il cerchio fatto di colori e suoni personali.
Un esordio davvero notevole quello degli A Burial At Sea, dal giusto sapore. Un viaggio emozionante e mai banale, per chi vuole perdersi in qualcosa di unico e senza precedenti. L’ascolto è consigliato a pieni voti, attendiamo con ansia la loro veste live.
(Moment of Collapse Records, 2020)
1. Intro (Dean’s Deed)
2. You Really Did Grow After All
3. Breezehome
4. Nice From Afar, Far From Nice
5. Scrios an Teach
6. D’Accord
7. Lest We Remember
8. Lightening Blanket
9. Tropic of Cancer