A chi ancora non li conosce si presenteranno con questo primo album, ma chi sa già dell’esistenza di questa “all star” band può gioire per l’uscita del loro esordio dopo più di dieci anni di attività fra concerti dal vivo, split e fatiche musicali varie. La casa discografica Selfmadegod Records annuncia il 26 febbraio 2021 l’arrivo di D.Ö.D, primo full length dei Camera Obscura Two. Che i membri del progetto in questione prima della pubblicazione di questo album non siano stati con le mani in mano è risaputo. Alberto Penzin, storico membro degli Schizo, che dalla metà degli anni ’80 porta alto in Italia il verbo del picchiare con la musica, ha fatto confluire altri musicisti da diversi punti dello stivale. A Penzin si uniscono il bassista Andrea Ragusa, impegnato in altri progetti, tra cui i Pestem, e ulteriori attività musicali. Il suo 5 corde si va a fondere con le pelli dello storico batterista dei Novembre, oggi in forze ai The Foreshadowing, Giuseppe Orlando. Alla chitarra troviamo Marco Mastrobuono, bassista degli Hour of Penance, chitarrista dei Buffalo Grillz, ed infine al microfono abbiamo Giulio The Bastard, anche lui, come gli altri, storico esponente della musica estrema, nonché vettore della circolazione del grindcore italiano in giro per il globo – è il cantante dei Cripple Bastards, non serve aggiungere altro. Ognuno dei membri ha diversi progetti, oltre quelli citati, degni di nota e da andare a scovare.
Che il quintetto non faccia musica lounge è abbastanza intuibile, sarebbe stato anche un gran peccato visto i componenti. D.Ö.D non vuole riscrivere un genere o portare all’ascoltatore delle stravaganti soluzioni per propinare un disco grindcore. Il flusso dell’album può sembrare minimale, ed in parte lo è, ma il susseguirsi di riff e fill di batteria catturano per la scelta di una composizione né scontata né pilotata dall’impeto o dalle scelte dettate dalla macro regole delle strutture del genere estremo. Dove ci si aspetta un piacevole “tupatupa” ci si ferma con un ragionato rallentamento, oppure una scelta melodica per la chitarra che va a valorizzare le nove tracce che si andranno ad ascoltare. La voce di Giulio the Bastard continua a sorprendere, e per chi ascolta i cantanti vivisezionando ogni singola nota, cercando un minimo difetto per gioire, si dovrebbe ricordare loro che, da amanti di questo genere estremo, dobbiamo tanto a chi da decenni continua a strillare come un forsennato, probabilmente da prima ancora che i vari esperti di canto estremo fossero nati.
Le tracce arrivano dirette una dopo l’altra, il primo singolo pubblicato che ha anticipato l’uscita del disco è “Stalked by the Eye of no God”, dove si conferma che la stesura dei pezzi è stata elaborata da chi il genere lo conosce, lo ha ascoltato e vissuto come scelta di vita. Da tempi veloci e frenetici, che lasciano spazio a sfuriate vocali, si passa a parti strumentali decisamente più lente, come la traccia “The Bitterest Drop” che fa riprendere fiato aggiungendo una sfumatura doom all’album. Con “Swamp Angel” invece, i tempi serrati che si vanno a compenetrare con le ritmiche pesanti e dosate della batteria, accompagnano l’arrivo di assoli di chitarra che continuano a dare nuovi colori al loro lavoro che, con l’ottava traccia, si avvicina alla fine facendo capire che chi suona questi pezzi non sa solo scaricare amatissima e grossolana ignoranza, ma è anche in grado di arricchire un album con parti che se non sai imbracciare uno strumento probabilmente non riuscirai a proporre.
D.Ö.D degli Camera Obscusa Two è album di musica estrema, va di sicuro commentato per celebrare la sua uscita e per sviscerare quello che è stato composto, ma la cosa più genuina da fare non è prepararsi all’ascolto ma è ascoltare quello che è, e rimarrà, un altro lavoro italiano degno di nota.
(Selfmadegod Records, 2021)
1. My Ways Are Not Your Ways
2. To Bleed To Feel Alive
3. Stalked By The Eye Of No God
4. Need For Limited Loss
5. (She’s) The Enemy
6. The Bittest Drop (part1)
7. –
8. Swamp Angel
9. Deathstress