I francesi Mur arrivano alla terza release con il mini album (o EP che dir si voglia) Truth, ribadendo un modo di fare musica più unico che raro, contraddistinto da un’attitudine atta a spingersi inesorabilmente oltre i limiti della catalogazione per generi, costituendo la loro invenzione musicale su un mash-up di post-black metal, hardcore ed elementi elettronici synth-wave, che la band descrive, coerentemente, con l’epiteto di core black metal. Il disco è uscito tramite l’etichetta Les Acteurs de l’Ombre Productions il 26 marzo 2021 nei formati digital/CD digipak e LP.
La collaborazione con la suddetta label francese è qui rinnovata, a seguito del full length Brutalism (2019), il quale lascia un’eredità non indifferente a cui tener fede, avendo presentato (molto più del primo, comunque valido, omonimo EP del 2014) i tratti inequivocabilmente distintivi dell’ensemble parigina, che brilla particolarmente per l’originalità della formula proposta, chiaramente identificabile fin dai primi istanti. È dunque inequivocabile come (anche grazie ad una forma così originale da essere inopinabile) la maturità della band sia stata già raggiunta, one-shot-one-kill, proprio nel primo album Brutalism e, in Truth, viene ribadita con ancora più intenzione e cognizione di causa. La formula di Truth è particolarmente rappresentativa circa i princìpi fondanti della band, ovvero quelli che risiedono nel volere valicare generi ed attingere, non esclusivamente, dagli stilemi del post-black metal, dell’industrial, del synth-wave e dell’hardcore comunque volendo mantenere una grande coesione espressiva e tenendo fede ai tratti distintivi dei suddetti, difatti l’EP apre il sipario con il brano “Epiphany”, traccia che non lascia fraintendimenti, presentando immediatamente blast beat alla black metal maniera che supportano linee di chitarre dissonanti, affiancate dai synth di Alex Michaan, quest’ultimi rappresentanti uno degli elementi più inequivocabilmente distintivi della band, difatti tali movimenti sintetici sono presentati in primo piano, insieme alle chitarre, addirittura prendendo le redini del songwriting in alcuni specifici momenti. Tali tastiere e sintetizzatori sviluppano delle linee melodiche ben distinte, spesso eseguendo dei veri e propri riff, come farebbe una terza chitarra, rendendo l’invenzione compositiva ricca e colma di elementi che creano tessiture complesse, a cui dedicare grande attenzione ed in cui scoprire nuovi dettagli ad ogni ascolto. Già per sua intrinseca natura la commistione di generi dei Mur è avvincente, varia e tiene alta la soglia d’attenzione dall’inizio alla fine di Truth, cionondimeno il disco non è chiaramente un ascolto casual, piuttosto richiede un assimilazione attenta, poiché, seppure i circa 30 minuti lo facciano risiedere nel formato EP, la grande ricchezza di contenuti ed idee lo rendono invece praticamente un full length concentrato e compatto, talvolta anche imprevedibile, che non disdegna anche di prendere in contropiede. Imprevedibilmente infatti una band che definisce la propria musica con il termine core black metal propone, in quarta posizione nell’EP, il brano “Such a Shame”, cover dei Talk Talk che non solo risulta assolutamente ben realizzato ed arrangiato, ma che per di più si inserisce con assoluta pertinenza sia nel contesto del disco sia in quello estetico/formale della band. Tale reinterpretazione è così ben curata che, non conoscendo l’originale brano dei Talk Talk, si potrebbe verosimilmente pensare che si tratti di una composizione interamente originale dei Mur. Se è confermato il trademark della band parigina, che risiede nell’intensità assoluta e trascinante in tutte le sue forme, la novità di Truth (specialmente rispetto al precedente Brutalism) è da identificare in una inedita propensione alla melodia, una rinnovata musicalità, che aggiunge un altro elemento (inaspettato ma coerente) alla propria formula, che in questo caso crea degli interessantissimi contrasti con un riffwriting spesso dissonante e frenetico. Dunque nell’esporre la camaleontica invenzione musicale di Truth è senza dubbio richiesta una grande duttilità da parte degli elementi che la compongono, qualità che non solo è ampiamente dimostrata nel disco, ma che viene sottolineata in particolar modo dalle vocals di Jay Moulin, che sanno interpretare pertinentemente tutte le suggestioni dell’EP/mini-album, dalle sezioni post-black metal in cui viene esposto uno scream urlato molto personale, oltre che inopinabilmente di stampo hardcore, ai segmenti di voce clean, che risultano davvero ispirati e tecnicamente pregevoli, riuscendo (in entrambi i casi) ad essere espressivi sia nei momenti in cui il movimento del registro vocale è, volutamente, circoscritto, sia quando vengono esposte frasi melodiche dai movimenti più ampi. Un altro degli elementi estremamente pregevoli di Truth è il drumming di Julien Granger (ex-Today Is the Day), che si trova a suo agio in tutti i contesti del disco, dal blast beat travolgente, ai pattern meno lineari, dove la batteria ricopre un ruolo compositivo fondamentale che non si limita ad esclusivo elemento ritmico, risultando dunque compatta, precisa, potente e talvolta acrobatica ma non per questo di sterile virtuosismo. Indubbiamente l’alchimia dei Mur risiede principalmente nella giustapposizione di elementi che canonicamente potrebbero sembrare lontani gli uni dagli altri, che però la band francese riesce ad assemblare con un agilità ed una coerenza tale da fondare la propria espressione, quasi interamente, sulla suddetta, grandiosamente riuscita, formula espressiva.
Un idea tanto originale quanto intricata come quella dei Mur risulta valida già di per se, piuttosto però in Truth risulta perfino ineccepibile anche a fronte di una produzione di alto livello, curata dal missaggio di Yacine Mdarhri Alaloui, dal mastering di Francis Caste e dal tracking avvenuto allo Studio de la Harpe. Tale cura del comparto tecnico restituisce un disco in cui tutti gli elementi sono ben intelligibili ed in cui i singoli suoni, già in partenza timbricamente interessanti, trovano il loro spazio sonico, anche nelle regioni più affollate del mix.
I circa 30 minuti di Truth costituiscono un EP/mini-album solo nel formato, poiché la grande quantità di valide idee, accostate ad una realizzazione impeccabile, pongono la terza release dei francesi Mur più nella condizione di un full length condensato, che espone, per tutta la sua durata, un songwriting estremamente ricco che sa catturare costantemente l’attenzione, destreggiandosi con maestria nella peculiare commistione di post black metal, hardcore e synth-wave elaborata dall’ensemble parigina. I Mur dunque non hanno ulteriormente bisogno di dimostrare una maturità artistica già acquisita da tempo, piuttosto continuano a sviluppare un discorso musicale unico e tanto ispirato quanto mutevole, che in Truth viene sottolineato con la grande cognizione di causa che contraddistingue la musica veramente ispirata da una sincera necessità artistica.
(Les Acteurs de l’Ombre Productions, 2021)
1. Epiphany
2. Suicide Summer
3. Inner Hole
4. Such a Shame
5. Truth