Negli ultimi anni è ormai frequente vedere nuove entità black metal provenire dall’Olanda, la cui scena locale sta crescendo con un ritmo notevole mantenendo anche una qualità di tutto rispetto. In questo contesto si inserisce un nuovo progetto, Zwaard, su cui le informazioni sono praticamente nulle; il suo EP di debutto, Bloed en Wijn, però parla chiaro con le sue atmosfere oscure e cavernose, per tre tracce senza fronzoli e dalle intenzioni limpide.
Il lavoro, pubblicato sotto la supervisione dell’Argento Records, è governato da sensazioni funeree e cerca di dire la propria in quella corrente stilistica che si potrebbe associare a nomi quali Leviathan dal punto di vista musicale e i connazionali Urfaust per le connotazioni più infauste. Qualche rintocco di campana e parte l’ascolto, che entra subito nel vivo grazie a melodie taglienti e ritmiche cadenzate che mettono in mostra dei richiami old school per diventare sempre più incalzanti col passare dei minuti. Si arriva al secondo pezzo, “II”, ritrovandosi completamente travolti dall’oscurità e da sensazioni disturbanti e inquiete, in un’atmosfera che ha il pregio di evolversi come un flusso continuo. Laddove musicalmente parlando non ci sia nulla di innovativo nei tre brani, i Nostri riescono comunque a cogliere nel segno, mantenendo costante l’intensità dell’ascolto e ritoccando il giusto; un approccio tutto sommato minimale, ma velatamente dinamico, quel poco che basta per dare a ogni canzone la sua identità. Si fa apprezzare anche la produzione, grezza e lo-fi al punto giusto, capace comunque di equilibrare bene e far spiccare il lavoro di ogni strumento, così come le incursioni di tastiere, apparentemente in secondo piano ma abili a rendere lo scenario del disco ulteriormente cupo.
Ormai il materiale pubblicato da Argento Records è sinonimo di qualità, e anche questa volta l’etichetta non ha deluso, riuscendo a scovare questo progetto misterioso e intrigante. Bloed en Wijn non fa gridare al miracolo, ma è un ascolto lineare e ben suonato, con delle atmosfere gelide che fanno al caso di chi predilige questo black metal angosciante. Per fare un deciso salto di qualità la strada è lunga, ma come inizio ci si può accontentare di questo EP, che per ora si fa apprezzare a sufficienza per tenere a mente il nome degli Zwaard e seguire gli sviluppi futuri di questa entità enigmatica.
(Argento Records, 2022)
1. I
2. II
3. III