Il quartetto tedesco Soonago torna sulle scene con un nuovo lavoro, questa volta composto da quattro lunghi brani che devastano il tempo e l’atmosfera. Pur mantenendo le basi solide del post-rock, la band si spinge oltre con nuove idee dal timbro sofisticato e originale. In questo eccellente capitolo, Fathom, prodotto per la label Kapitän Platte, ci chiudiamo dentro un sogno dissonante che attraversa un’ampia gamma di cambiamenti improvvisi e leggeri nella trama, andando a creare una dinamica di forte interesse culturale.
L’apertura di “Evac” cavalca un insieme di riff minacciosi, dove le chitarre entrano in simbiosi con la batteria martellante di Christian Blaue, giocando su un tiro violento e furioso. La melodia notevole poi inserisce le vibrazioni giuste e una carica incredibile, con un’ondata atmosferica che sfuma nella parte centrale del brano. Questo breve interludio tranquillo segna un passaggio meno rumoroso, per poi terminare in un assalto finale stupendo e introspettivo. Segue “Besa” con la sua frenetica corsa dentro un mondo surreale. Nei suoi cambi rapidi e caotici troviamo un tappeto ruvido con sonorità post-metal, per un impatto pesante. Dopo l’intensità iniziale ecco il primo cambiamento sensibile, con l’aggiunta di una nuova voce. Nella sezione degli archi meticolosi viene trasmesso un senso di abbandono con una breve tregua, che poi procede a passi sostenuti verso la conclusione. Un chiaro esempio di precisione e qualità. La meravigliosa narrazione in “Apophenia” evoca un tocco strumentale con immagini offuscate, per un significato intenso e unico. Il muro di suoni oscuri si materializza su un habitat ipnotico, che accarezza l’arpeggio delicato della chitarra e le percussioni rocciose. Una delle composizioni migliori di questo disco, con il suo lato morbido che all’improvviso travolge in modo aggressivo i pensieri, per una meravigliosa sensazione raggiante. Con la title-track “Fathom”, invece, si chiude il procedimento sperimentale dell’album, con una tematica differente e una struttura che appare leggera, mantenendo però sempre le distorsioni energiche. Il ritmo ampio e graffiante della combo basso/batteria aiutano il fluire della traccia, per un risultato fantastico e di grande spessore.
Fathom è un disco perfetto, basato su un collaudo, silenzioso e spregiudicato, di un vortice estremo di sonorità post-rock tendenti spesso al metal. Il suo approccio emotivo viene incentrato sulla quantità di riff monumentali e una tecnica geniale da brividi.
(Kapitän Platte, 2022)
1. Evac
2. Besa
3. Apophenia
4. Fathom