Dalla prolifica Emilia-Romagna giunge sul nostro tavolo di redazione una band melodic death metal dal potenziale interessante, stiamo parlando dei September Damage di Imola. I Nostri sono attivi dal 2012 e hanno prodotto diverso materiale: a distanza di 10 anni, con qualche cambio di formazione, siamo giunti ad un nuovo EP composto da 4 tracce dal titolo Perception of Reality. Il quartetto avrà composto un lavoro degno di nota anche se si tratta di una breve opera? Non ci resta che scoprirlo insieme.
La prima traccia di questo nuovo lotto è “Invisible Soul”: partenza lenta con suoni siderali e disturbanti sostituiti da una chitarra caciarona e uno scream folgorante quasi dalle tinte black metal. I riff di chitarra hanno una influenza svedese molto marcata e le parti soliste si sposano bene nell’insieme. L’atmosfera di questo piccolo EP è molto cupa, decisamente dalle tinte nordiche. Ho trovato interessante l’argomento cardine di questa nuova fatica, ossia la realtà percepita non attraverso i soliti schemi, ma analizzando l’altro lato della medaglia: strumentalizzazione delle persone, sensibilità umana e ricordi indelebili del passato ne fanno da padrone. Argomenti certo non molto semplici e vanno i miei complimenti ai ragazzi perché i testi sono ben scritti. Il pezzo più carico è la conclusiva “Memories Don’t Die”: ritmo incalzante, doppia cassa e schitarrate ossessionanti. Molto bello l’assolo arricchito dall’effetto del wah wah. I Nostri sono stati bravi perché lo considero sempre un’arma a doppio taglio e da qualche anno può risultare stucchevole, fortunatamente non è questo il caso. Da questo elemento si può capire una probabile predilezione da parte dei componenti del gruppo al metal classico come quello dei Metallica. Lo trovo un easter egg interessante.
Dopo circa 15 minuti arriviamo al termine di questa breve parentesi degli imolesi September Damage. Un disco prodotto molto e ben bilanciato. Forse manca il pezzo che entra nella testa degli ascoltatori, ma si fa ascoltare. Li aspettiamo però con un lavoro più corposo.
(Autoproduzione, 2022)
1. Invisible Soul
2. Tools or Victims
3. Toxic Instrumental Vibes
4. Memories Don’t Die