La macchina psichedelica vintage dei Nebula torna a ruggire a distanza di tre anni, dopo il grande trionfo del precedente Holy Shit del 2019. Durante la pausa forzata dovuta alla pandemia la band di Seattle ha continuato a esplorare suoni e tonalità diverse, seguendo il rock interiore anni Settanta, molto più pulito rispetto al fuzz e le distorsioni che hanno lasciato il marchio indelebile nel loro cammino. La nuova fatica Transmission From Mothership Earth, prodotto ancora per l’etichetta italiana Heavy Psych Sounds, è un lavoro travolgente, abbastanza grottesco e strano nelle strutture. Al suo primo ascolto le tematiche sfocate aprono il loop sensibile e incantevole delle chitarre, con armonie intense che liberano un percorso solido. In questa produzione, senza dubbio, si avvia un ennesimo capolavoro da tenere d’occhio.
L’opener “Highwired” è un brano che attraversa un vortice spaziale e regge l’urto della distorsione classica di Glass in perfetto stile stoner rock, ma con un tocco quasi soffocato, come a voler imprigionare un tappeto di sentimenti; la ritmica poi si fa strada sopra un tiro roccioso e la linea vocale acida. Segue invece un timbro più morbido e pulito nella title-track, dove le sfumature melodiche si inoltrano in un viaggio allegro e frizzante. Nel bridge, infine, il riff macchinoso sposta gli equilibri in una vibrazione enorme e rumorosa, per una traccia semplice e d’impatto. “Wilted Flowers” è una canzone sensazionale, la migliore del disco. Il tocco iniziale accoglie una voce silenziosa, che si risveglia nello spazio di una galassia lontana. Il piccolo assolo di chitarra completa un passaggio di idee mistiche, per un’esperienza multisensoriale. Con l’energico fuzz monumentale di “Melt Your Head” ci soffermiamo sul groove audace di basso e batteria, con sonorità quasi doom, muovendo i pensieri in un’astronave priva d’orientamento in un luogo oscuro. L’armonia delle chitarre sporche chiude il burrascoso muro sonoro, per un brano godibile. “Warzone Speedwulf” è un’opera psichedelica diretta, che cavalca le atmosfere anni Sessanta in una dimensione carismatica di notevole fattura, abbracciando le profondità infinite delle distorsioni; una marcia fondamentale in questo album. Sul testo mega spazioso di “I Got So High” invece troviamo l’esibizione malinconica del bassista Davies che si cimenta in una canzone ricca di significato, toccando il suo punto più alto e geniale nella parte finale. Prima di chiudere, “Existential Blues” è un’altra commovente composizione, con l’insieme di riff riverberati e un segnale interrotto, che viaggia nel tempo. “The Four Horseman” chiude il disco in una melodia stile western, con un’onda personale che si abbandona nel deserto torrido, di un’ambientazione apocalittica.
I Nebula, con questo gradito ritorno, hanno creato un percorso stellare differente che li mette ancora una volta al primo piano sul genere stoner e desert rock, mostrando la propria conoscenza culturale nel panorama musicale attuale.
(Heavy Psych Sounds, 2022)
- Highwired
- Transmission From Mothership Earth
- Wilted Flowers
- Melt Your Head
- Warzone Speedwulf
- I Got So High
- Existential Blues
- The Four Horseman