Dopo aver ben figurato con il debutto À nos morts, i Pilori sono tornati con il loro secondo album, Quand Bien Même L’Enfer et le Déluge S’abattraient sur Nous, il cui intento è chiaramente quello di lavorare sull’intensità del proprio sound al fine di renderlo quanto più possente possibile. La band francese propone una congiunzione tra black metal, crust, sludge e non solo che non lascia prigionieri, un muro del suono imponente il cui punto di forza sta nella dinamicità che riesce a coesistere con l’impatto rabbioso della musica.
La presenza di svariate influenze è in primo piano fin da “De Guerre Lasse”, brano posto in apertura che travolge con la sua attitudine hardcore il cui impatto è particolarmente tagliente per il rapido susseguirsi delle diverse sezioni. I riff si ergono con veemenza anche nei momenti più atmosferici e ponderati, in cui il lato più oscuro della proposta non lascia respiro, prima di lasciare nuovamente spazio a offensive mortifere. L’eterogeneità che ha caratterizzato anche il debutto della band francese, nei dieci brani di questo secondo lavoro si dimostra ancora più matura e spietata: ognuno di essi alimenta un assalto sonoro che non si tira indietro dal mescolare senza sosta le carte in tavola. Nel lacerante maelstrom di questo album si possono trovare accenni grind privi di compromessi, passaggi blackened hardcore dalle diverse sfaccettature e midtempo ferali senza che si senta la mancanza di una coesione tra di loro. Un esempio lampante di quanto appena affermato è “Entre Chien de Loup”, brano che denota anche la collaborazione con Gabriel Dubko, voce degli Implore, che dopo la partenza cadenzata ci mette poco a mutare in una sfuriata crust/grind, per poi terminare con un finale sospeso e oscuro. L’ascolto prosegue con la breve e diretta “Maelström”, col suo breakdown micidiale, gli accenni sludge di “Quand Bien Même L’Enfer…” e quelli black metal di “Une Livre de Chair”. Nella seconda metà del lavoro continua a prevalere l’anima più infausta del lavoro, galvanizzata da un crust sporco di black metal che non accetta mezzi termini nel far dominare le tenebre. Si ricavano parecchio spazio anche gli attimi di stacco tra un riff spietato e l’altro, abili nel mantenere fosca l’atmosfera fino alla conclusiva “…et le Déluge”, composizione dai tempi più cadenzati e graffianti.
Già con il loro secondo album i Pilori dimostrano una maturità per niente scontata che gli permette di non sfigurare in un panorama in continua espansione e dalle frequenti pubblicazioni. La chiave della proposta intraprendente e spaccaossa dei francesi è la fluidità con cui scorrono i vari pezzi; Quand Bien Même L’Enfer et le Déluge S’abattraient sur Nous non si ferma mai nella staticità ma continua a mutare, trovando soluzioni il cui impatto è monolitico.
(7 Degrees Records, Abyssal Cvlt, Bad Moon Rising, Black Omega Recordings, Black Terror Distro, BRC-30, Coups de Couteau, Hecatombe Records, Itawak Records, Loner Cult, Sleepy Dog Records, Terrain Vague, Ugly & Proud Records, Wrecking Crew Records, Total Dissonance Worship, 2022)
1. De Guerre Lasse
2. Meurtrière
3. Entre Chien et Loup (avec Gabriel Dubko – Implore)
4. Maelström
5. Quand Bien Même L’Enfer…
6. Une Livre de Chair
7. Où Gisent les Ancres
8. Au Prix de Tous les Sacrifices
9. En Haut des Cimes
10. …et le Déluge