Il carismatico musicista Ihor Pryshliak dei Somali Yacht Club fa il suo ritorno con un capitolo parallelo notevole del suo progetto solista. L’idea viene avviata nel 2019 a Lviv in Ucraina, sotto il nome di Super Pink Moon, con un sound che apre un tappeto lucido e dinamico, mantenendo il post-rock vecchia scuola e lo shoegaze triste e delicato. Il titolo di questo lavoro è IRON RAIN, al suo interno si manifesta il dolore e la sofferenza, del periodo buio della guerra che l’intero sistema sta affrontando e affronta un insieme di emozioni complesse, con testi profondi e commoventi. L’ascoltatore viene trasportato in un affascinante e coerente viaggio ipnotico, dove ogni brano racchiude una diversa prospettiva nel tentativo di trovare la felicità perduta in una situazione difficile e surreale.
Si apre con le vibrazioni pensierose di “NOTHING IS REAL” e la voce soffusa di Pryshliak, su un testo malinconico che crea un’atmosfera stile Deftones, scivolando dolcemente sulle chitarre sottili e le percussioni che vanno fuori dal tempo, in un’emozione calorosa e emblematica. Un brano stupendo e originale, che culla un vortice delizioso e significativo. Segue “EVERYTHING” in un formato simile, con una distorsione corposa e graffiante. Sulla linea vocale si libera un’aura sensibile e orecchiabile, fino al cambio distorto e caotico del finale, in un tiro doom mozzafiato. “DOOMSCROLLING” invece si colora di oscuro, in un misterioso orizzonte che prende piede in lontananza. Una canzone costruita intorno a un loop silenzioso che si accende sugli accordi pesanti di una melodia intrecciata in un sogno emotivo. Il momento più duro e roccioso del disco lo troviamo nelle note irregolari di “COLLISION”, una breve traccia ruvida e d’impatto, con un ritornello che riecheggia nel vuoto, lasciando quello spiraglio di speranza. “MIRAGE” è un pezzo strumentale sognante, dove gli echi suggestivi abbracciano una linea di basso pulsante, che incastra l’intermezzo solido nella seguente “FORWARDBREAKFORWARD”. Una traccia che ci travolge nel suo cammino, con un’ennesima dose di pesantezza e un gioco mistico dei riff post-metal. In questo caso notiamo tutta la tecnica visionaria del musicista, che esprime al meglio il suo stato d’animo, per poi svanire nel silenzio perduto di “CALMNESS” e la profonda esecuzione di un sintetizzatore enigmatico. Prima di chiudere, tornano le parole e la scrittura unica in “PER ASPERA AD ASTRA”, una struggente canzone che introduce lo shoegaze, elaborando un lavoro travolgente della chitarra e una chiara influenza agli ultimi suoni targati Alice in Chains. La fine viene affidata a “HOLLOWNESS” che si regge su un segnale cupo e doloroso, per poi passare all’imprevedibile tempo dark wave di “ウクライナにславаあれ” in una carezza di strana felicità.
IRON RAIN è un album interessante e ci offre una larga visione del mondo, per un ascolto commovente che riflette sulle tematiche attuali.
(Autoproduzione, 2023)
1. NOTHING IS REAL
2. EVERYTHING
3. DOOMSCROLLING
4. COLLISION
5. MIRAGE
6. FORWARDBREAKFORWARD
7. CALMNESS
8. PER ASPERA AD ASTRA
9. HOLLOWNESS
10. ウクライナにславаあれ