The St. Pierre Snake Invasion è un collettivo ruvido e martellante, formatosi a Bristol nel 2010. Il loro sound prettamente hard ‘n’ roll, si tinge di sonorità più ricercate vicine allo stoner con sprazzi qua e la di punk hardcore. La carriera del gruppo inglese prende forma con l’esordio Flesh del 2011 e la devastante conferma del capolavoro Caprice Enchanté nel 2019. A distanza di tre anni e con una cultura musicale matura e raggiante, la band si rimette in moto con questa nuova opera in studio dal titolo Galore, distribuita dall’etichetta inglese Church Road Records. Il timbro infernale di suoni macchinosi, ritmiche travolgenti e una linea vocale rauca gonfia di personalità aono alcuni degli elementi racchiusi in questo interessante disco. Nelle tematiche trattate dai Nostri si torna alle origini più sporche con un impatto notevole e leggendario, dove il gruppo esprime al meglio un sogno distorto e sotterraneo, lasciando ottimi spunti all’ascoltatore in un moderno mondo attuale.
Nel singolo di lancio “Submechano” il tiro furioso delle chitarre avvolge una ritmica caotica e la voce si fa spazio a fatica, all’interno di un oscuro percorso disturbante e irregolare, sul bridge poi le parole sussurrate esplodono in un ritornello bello e originale. Una canzone che porta alla luce il ritorno sulle scene della band, dopo il blocco globale dell’umanità, esplorando una crescita nuova e carismatica. Con il giusto ordine, però, ci inoltriamo nelle sonorità stile Every Time I Die, band di culto e spunto massimo per questo gruppo, iniziando con l’apertura violenta e rumorosa di “Kracked Velvet” sopra le urla polverose del frontman e fondatore Damien Sayell, un biglietto da visita iniziale incredibile e distruttivo. Segue subito dopo la batteria graffiante in “Midas”, un brano sensibile e melodico, con un leggero glockenspiel in lontananza e un pianoforte che, in modo sensuale, sporca l’atmosfera di un viaggiante e malinconico vortice di pensieri. La title-track “Galore” invece avvia un meccanismo dolce e sentimentale, con sonorità vicine ai primi Therapy?; i cambi emblematici della batteria si agitano come una scheggia, verso un distinto passaggio impulsivo e furioso, aggiungendo anche una tonalità femminile nella voce. Su “To Sleep Well”, troviamo una brillante collaborazione in Ashley Tubb (cantante e chitarrista) della band sperimentale Sugar Horse, creando quel tiro diverso che va verso un’attitudine punk. Stesso discorso vale per le successive “Every Sun” e “The Overlook”, due brani simili tra loro che completano un boato estremo e tagliente delle distorsioni, con testi di protesta eccellenti. L’ultimo pacchetto intenso di canzoni si apre con “Apex Prey”, una traccia vibrante su un tappeto unico di emozioni leggere, ricche di sentimento e un ritornello orecchiabile, passando poi al mathcore incendiario di “That There’s Fighting Talk”, una composizione meccanica e delirante, su una dinamica accattivante industrial. Il disco si arresta sul tocco hard rock in “I Pray to Liars” prima di spazzare via tutto in una devastante emozione polverosa e eccentrica.
Galore è un album riflessivo, che dà il via libera a una crescita intellettuale e saggia del gruppo, portando nel proprio animo una definitiva produzione potente e universale.
(Church Road Records, 2023)
1. Kracked Velvet
2. Midas
3. Submechano
4. Galore
5. To Sleep Well
6. Every Sun
7. The Overlook
8. Apex Prey
9. That There’s Fighting Talk
10. I Pray to Liars