Dopo il debutto Syvyys (2018, Bunkkeri Records), tornano a farsi sentire i Radien, che mantengono intatto l’impatto granitico della loro proposta e lo rendono ulteriormente intenso e immersivo. Col proprio primo lavoro i finlandesi si erano presentati con un connubio tra doom e sludge incisivo, non ancora memorabile ma che lasciava spazio a trovate promettenti, le quali già con questo Unissa palaneet iniziano a sfruttare il loro potenziale. Mantenendo i ritmi cadenzati e ossessivi del primo dei due generi e lavorando sull’enfasi atmosferica del secondo, il gruppo scandinavo mostra di che pasta è fatto, con progressi notevoli che vengono presentati in questo nuovo capitolo della loro carriera.
L’album è un monolite che si contraddistingue per una densità non indifferente: ogni attimo è complice dell’impeto generale che man mano diventa sempre più imponente. Nei cinque brani in questione sono ponderate bene le decisioni tra passaggi atmosferici e altri momenti concitati e colossali, che sfogano tutta la tensione accumulata. L’ascolto viene introdotto proprio alternando queste due individualità, con le trame tetre e ossessive dell’opener “Myrskyn silmä” che creano il giusto clima per l’impatto sfacciato della successiva “Seinämän takana”. Entra così in gioco la sfrontatezza dei passaggi sludge, che si unisce specialmente in “Näkijä” all’anima ipnotica del doom. Questi due generi sono i protagonisti dell’ascolto, con le loro avanzate minimali ma taglienti, ma non costituiscono l’unico suo punto d’interesse visto come riescono ad amalgamarsi con delle trame più distese e atmosferiche presenti non solo in vari istanti ad adornare il tutto senza pretese, bensì abili nel ricavarsi spazio in primo piano, e a dimostrarlo ci pensano la già citata opener e “Mitä tapahtuu, se tapahtukoon”. In questo modo il sound dei Radien ne beneficia sia in quanto a fluidità nella successione tra le canzoni che per quanto riguarda la personalità. Proprio parlando di personalità, ce n’è molta nella title-track, pezzo conclusivo del disco che con i suoi oltre venti minuti si può ritenere il suo apice. Nelle tre parti di questo brano vengono ripresi tutti gli elementi che caratterizzano la prima metà dell’ascolto, amplificandone ulteriormente la possenza. La lenta ma costante evoluzione del brano è avvolgente, a tratti tribale e in altri passaggi monolitica, e soprattutto abile nel mantenere perennemente in primo piano una natura psichedelica con personalità diverse ben amalgamate tra di loro.
Svart Records colpisce nel segno anche con Unissa palaneet, attestazione della crescita della formazione finlandese che trova molte affinità con altre realtà connazionali dalle sonorità simili, quali Oranssi Pazuzu e Dark Buddha Rising. I Radien però non si limitano a un mero citazionismo, ma ci mettono molto di loro nella composizione di questo album, pregno di idee intriganti che lasciano ben sperare per il futuro della band da Helsinki e già ora la rendono una realtà da tenere in considerazione.
(Svart Records, 2023)
1. Myrskyn silmä
2. Seinämän takana
3. Näkijä
4. Mitä tapahtuu, se tapahtukoon
5. Unissa palaneet pt. I, II, III