Nati nel 2015 come fusione tra metal ed hardcore, i danesi Riverhead si presentano come una delle realtà piu interessanti provenienti dalla Scandivania grazie anche alla reputazione che i quattro musicisti sono riusciti a costruirsi durante i loro vigorosi ed energici live, reputazione che ha convinto l’etichetta tedesca Sounds of Subterrania (label che tra l’altro produce band quali The Monsters, Johnny Notebook e 50 Kaitenz) a produrre il secondo album della band dal titolo Cancer (titolo non casuale in quanto l’opera si presenta come un lavoro concettuale dedicato alla vita, alla morte e alla sopravvivenza).
La prima traccia infatti si chiama “Time” ed è caratterizzata da una chitarra aggressiva ben seguita dal basso, mentre la batteria resta un po’ in sordina con la voce del cantante Jacob Bredahl che accompagna bene il tutto; seguono “Broken Boy” e “Love Cuts”, che si presentano come due buoni prezzi di transizione anche se molto simili (a tratti infatti sembra di ascoltare la versione uno e due della stessa canzone). Il quarto brano, ovvero “Numb To the World”, è invece uno dei pezzi chiave dell’album, la cui esecuzione ipnotica e melodica sembra quasi un omaggio ai gruppo storici del cosiddetto metal alternativo quali Primus e Voivod, il cui stile viene ripreso anche se in chiave piu rapida nella successiva “Torches”. Arriviamo poi a quella che viene considerata la canzone simbolo dell’album, “The Rusty Sound Of Love That Dies”, con basso e chitarra che si alternano in maniera distinta e carismatica (basso che si rivela decisivo anche nella successiva “Survive” per il suo ritmo energico e puntuale). Con “0806” invece entriamo in un universo acustico e cupo che non fa rimpiangere l’assenza della batteria e crea un atmosfera che ricorda la ballad post-punk alla Bauhaus. Cancer si conclude con “Erupt” e “Karma”, che sono i tipici pezzi di fine album che riassumono e confermano lo stile, soprattutto “Karma” con il suo cantato sofferto e la chitarra che nel momento del ritornello interviene in maniera fantastica restando poi in sordina per tutto il resto del pezzo (coperto anche in questo caso da un basso impeccabile).
In conclusione possiamo dire che qualificare Cancer come un album hardcore/metal sarebbe riduttivo quanto erroneo considerata la tecnica, l’esecuzione e l’atmosfera che lo stile dei Riverhead può generare.
(Sounds of Subterrania, 2023)
1. Time
2. Broken Boy
3. Love Cuts
4. Numb To The World
5. Torches
6. The Rusty Sound Of Love That Dies
7. Survive
8. 0806
9. Erupt
10. Karma