Il quartetto Tangled Thoughts of Leaving è un progetto post-metal nato a Perth in Australia, con un sound prettamente duro e martellante che mescola orizzonti visionari e strumentali. Nelle narrazioni, poi, il timbro heavy rock crea uno spaccato intenso e fragile su strutture calde ed emozionanti. Le idee solide presenti in questo nuovo lavoro dal titolo Oscillating Forest, il quarto capitolo della loro carriera, iniziano nel 2021 con un periodo particolare e ricco di ispirazione per la band, durante il quale i Nostri immergono a pieno le proprie qualità in un percorso sensitivo e dinamico. La distribuzione viene affidata a due etichette di spessore: Bird’s Robe e dunk!records. In questa nuova avventura il gruppo illustra un paesaggio cosmico, dove la natura subisce una continua evoluzione e collega le emozioni vitali in un cammino pericoloso e incantevole.
Il gancio iniziale estremo avvia l’apertura potente di “Sudden Peril” con un sensibile silenzio inquietante per poi colpire nel profondo su un riff pesante che toglie il respiro. Le percussioni irregolari incastrano un pianoforte surreale e sgangherato in sottofondo, lasciando poche speranze alle atmosfere deliranti e fuori dal tempo. Una canzone d’impatto e rumorosa, che invita la seguente carezza morbida in “Ghost Albatross”, una composizione emotiva che si spalma sulla sua lunga durata, cullando dolcemente l’ascoltatore in un ambiente triste e si scontra con violenza nella seconda parte furiosa. “Twin Snakes in the Curvature” procede sulle stesse vibrazioni oscure: qui il segnale misterioso fa fatica ad accendersi, cambiando forma in un’insolita struttura dissonante che confonde la mente. Dopo il breve e criptico messaggio su “Seep Into” ecco abbracciare piccoli attimi di tregua sulle note di “Lake Orb Altar” e “Trinket Forest” che creano un percorso atmosferico lineare e narrativo. Il primo bagaglio sonoro del disco si conclude con le vibrazioni infernali di “Lamprey Strings”, per poi soffermarsi sul singolo eccellente “Bush Wallaby”, un’opera sontuosa ed energica che si basa sul ritmo deciso della batteria e scorre lentamente nel tiro magico delle chitarre in un vortice di delay ringhiosi. Ci avviciniamo alla fine con il secondo intermezzo “Folded Into”, questa volta con delle tinte neoclassiche, per dare un senso più complesso al disco che poi come una creatura maligna si contorce nel buio di “The Mantle”. L’album si conclude con la monumentale title-track “Oscillating Forest” e uno spropositato utilizzo di noise fatto di sfumature ossessive, che concludono un improvvisazione infinita.
Oscillating Forest è un album granitico e sperimentale, con numerosi cambi di tempo che invitano ad un ascolto accurato e attento, utile ad esplorare uno spettacolo originale e riconoscibile.
(Bird’s Robe, dunk!records, 2023)
1. Sudden Peril
2. Ghost Albatross
3. Twin Snakes in the Curvature
4. Seep Into
5. Lake Orb Altar
6. Trinket Forest
7. Lamprey Strings
8. Bush Wallaby
9. Folded Into
10. The Mantle
11. Oscillating Forest