L’energia carismatica dei Fire Down Below torna a ruggire sulla scena musicale con il terzo album in studio, sotto l’attenta e geniale visione del produttore Nick DiSalvo, frontman della band storica Elder. La band nasce nel 2015 a Ghent con un ricco e trascinante bagaglio sonoro e attirano subito l’attenzione diventando una delle realtà più interessanti nel panorama stoner rock. Dopo lo straordinario album di debutto autoprodotto Viper Vixen Goddess Saint e il successivo Hymn of the Cosmic Man, ci riprovano con questa nuova opera dal titolo Low Desert Surf Club distribuita dall’etichetta californiana Ripple Music. Un capitolo frenetico che si incarna con decisione sotto un deserto bollente e aziona una corsa entusiasmante a tratti rilassante, racchiusa in nove tracce moderne e affascinanti.
L’apertura travolgente di “Cocaine Hippo” crea un momento furioso su una linea vocale fresca che ringhia a dovere sulla struttura distorta e energica. Il combo micidiale basso/batteria si lancia in un vortice corposo, dando la sensazione di qualcosa di nuovo e autentico. Una canzone rocciosa che rispecchia le emozioni dei padrini del genere stoner Fu Manchu. “California” prosegue su vibrazioni acide e incendiarie, con un riff di chitarra enorme e una qualità orecchiabile incentrata in un groove potente che trasmette un inno da urlare a squarciagola. “Airwolf” invece crea un’atmosfera diversa e si concentra sulla linea di basso ipnotica. Una traccia che amplifica una corsa scoppiettante della ritmica per una magnifica cavalcata heavy rock. “Surf Queen” e “Dune Buggy” sono due composizioni magistrali che prendono il sopravvento e ci guidano attraverso un percorso festoso e danzante, per una buona manciata di riff pesanti e feroci. “Here Comes The Flood” chiude il cerchio magico con un brano stravagante, dove la voce bruciante del vocalist Van Troyen con leggerezza abbraccia una spirale psych melodica. “Hazy Snake” poi sposta gli equilibri in una parte iniziale acustica, che si conclude in un balzo doom lacerante. Prima dell’atto finale, “The Last Cowboy” è un grandioso e stupendo appiglio distruttivo in perfetto stile Kyuss, soprattutto nella parte vocale molto simile. Chiudiamo con la brillante suite “Mantra”, una lunga epopea sperimentale di sedici minuti che lascia uno squarcio incredibile di uno spazio lontano.
Low Desert Surf Club mette insieme la grande coesione dei quattro musicisti che vanno con le idee chiare alla scoperta di nuovi orizzonti polverosi e profondi.
(Ripple Music, 2023)
1. Cocaine Hippo
2. California
3. Airwolf
4. Surf Queen
5. Dune Buggy
6. Here Comes The Flood
7. Hazy Snake
8. The Last Cowboy
9. Mantra