L’alternative rock tagliente degli australiani Closure in Moscow ritorna ancora una volta con questo nuovo formidabile Soft Hell, prodotto dall’etichetta Bird’s Robe. Il percorso spettacolare dei Nostri continua seguendo la scia dei due precedenti dischi: il delirante e post-hardcore First Temple (2009) e il più commerciale a tinte pop Pink Lemonade (2014). La formula progressive stravagante si mescola ad un sound più godibile, grazie al quale la band riesce a dare una marcia più lineare ai propri fan e, nonostante sia passato del tempo dall’ultima produzione, mantenendo una base lirica emotiva e coinvolgente sotto tutti i punti di vista.
“Jaeger Bomb” fa partire quest’album con un’introduzione che tratta di vita vissuta su una storia infantile che incastra il massiccio giro di accordi frizzanti e la linea vocale stupenda; i cambi di tempo del brano poi aprono a un passaggio più tecnico e energico, fino a trovare riparo in un ritornello profondo e un finale epico. Segue il riff graffiante in perfetto mood The Mars Volta su “Primal Sinister”: qui la voce subisce una distorsione quasi meccanica che, con attitudine ballabile, trascina un passaggio conclusivo rocambolesco. L’oscurità di “Absolute Terror Field” colora una sensazione irregolare su un tiro industrial e un sussurro vocale minaccioso e deviato trasmette un buon appiglio orecchiabile. Il singolo “Better Way” invece cattura in musica una relazione difficile avvicinando le sonorità al primo lavoro della band, per chiudersi di colpo a riccio in un riff solista eccentrico: una delle composizioni più belle e complete. “Holy Rush” è un classico brano funk rock che ci porta in antiche vibrazioni lunari anni Settanta con un elevato utilizzo di tecniche math rock sperimentali. Verso la parte centrale l’opera inizia a prendere una piega più decisa con un altro gioiello, “Keeper of the Lake”, abbracciando il timbro sensazionale del synth e un testo carico di sentimento eseguito alla perfezione dal cantante Christopher de Cinque, che si cimenta in una struttura più elettronica e emozionante. Il resto dell’album scorre in modo amorevole a partire dalla ballata personale “Lock & Key”, una traccia diversa dalle solite ambientazioni del gruppo, passando per i vocalizzi magnetici e spaziali di “Don Juan Triumphant” e “Soft Hell” con quel gusto sonoro esplorativo. I Nostri mostrano poi un lato fresco nella penultima canzone “Lovelash” con un romanticismo da film noir e le malinconiche parole nella conclusiva “My Dearest Kate”.
Soft Hell è un disco brillante che sfiora la perfezione, avvolto da una gloriosa e monumentale ricerca di suoni ambiziosi per un potenziale intelligente e moderno. Un’autentica conferma sulla scena underground del momento.
(Bird’s Robe, 2023)
1. Jaeger Bomb
2. Primal Sinister
3. Absolute Terror Field
4. Better Way
5. Holy Rush
6. Keeper of the Lake
7. Lock & Key
8. Don Juan Triumphant
9. Soft Hell
10. Fine
11. Lovelash
12. My Dearest Kate