Dopo aver pubblicato i primi due album AlphA e Beta, gli argentini Psicosfera non danno continuità alla denominazione dei propri lavori secondo l’alfabeto greco, ma ci presentano Summa Negativa, terza manifestazione del loro black metal arzigogolato e primo lavoro che si allontana dalla natura strumentale dei precedenti. L’aggiunta del cantato non va a intaccare particolarmente lo stile di quanto composto in passato, piuttosto ne amplia gli orizzonti dal punto di vista del songwriting, alleggerendo le responsabilità di una componente strumentale già di per sé massiccia e che quindi può agire in maniera più scrupolosa.
L’opener “Rising Rivers of Frustration” appare nei suoi primi momenti più lineare, con un senso di epicità misto a decadenza frutto del lavoro melodico, ma ci mette poco a deviare l’attenzione verso le trame contorte a cui i Nostri avevano abituato. Si entra così nel vivo del disco, con riff ossessivi e tortuosi di chiara scuola Deathspell Omega, rinvigoriti da strutture brusche che cambiano repentinamente scenario in numerose occasioni, rendendo ulteriormente opprimente l’ascolto. Tra melodie sferzanti, riff serrati e malefici e pause angoscianti dominate da arpeggi dissonanti, i Nostri dimostrano una maturità affatto scontata nel gestire al meglio fluidità e dinamica di quanto composto. Questo maelstrom si rivela progressivamente sempre più cupo e angosciante come dimostrano le due parti di “Pernicious Oblivion”, ma soprattutto le ultime tracce del lotto, composizioni anguste e impervie. Infatti, dopo la breve e incisiva “Taste of Triumph”, gli ultimi tre pezzi sono contraddistinti da meno offensive serrate, ma da un lavoro più fine per rendere l’album dominato da un’atmosfera pesante e plumbea che si manifesta anche, se non soprattutto, nei passaggi più ponderati. Nel fare un passo indietro dalla violenza sonora nuda e cruda, Summa Negativa si rafforza con queste trame che, pur mantenendo la loro natura tenebrosa, allo stesso tempo danno più aria all’ascolto, non rendendolo un susseguirsi fine a sé stesso di offensive ferali, ma maggiormente ragionato e bilanciato dinamicamente.
Di formazioni che seguono quanto seminato dai già citati Deathspell Omega ce ne sono parecchie, e una buona parte finiscono per emularli senza alcuna personalità, ma non è questo il caso dei Psicosfera, che danno una loro intrigante visione del genere, compatta e sferzante. Gli argentini con il precedente Beta avevano manifestato un potenziale ancora grezzo sotto alcuni punti di vista, e un miglioramento arriva subito col successore, disco più compatto e imponente.
(Lavadome Productions, 2023)
1. Rising River of Frustration
2. Pernicious Oblivion pt.1
3. Pernicious Oblivion pt.2
4. Gamma (interlude)
5. Taste of Triumph
6. Dismal Landscape of Disillusion and Rejection
7. Contortionist of Perception
8. Tartarus