Siamo giunti al nono capitolo della saga Carnifex, come da tradizione ormai pubblicato due anni dopo l’opera precedente. Questa volta tocca a Necromanteum confermare le attese del combo a stelle e strisce, con una copertina in pieno stile Dungeons & Dragons. Bisogna riconoscere ai californiani di San Diego una costanza davvero di prim’ordine dopo tanti anni di attività. La loro carriera è stata caratterizzata da molti alti, ma anche da qualche basso non indifferente, con addirittura uno iato. Come si può intuire, i Carnifex a volte si sono accontentati dei loro successi passati, specialmente perché il genere che propongono, in fondo, non sempre si distingue per rivoluzioni straordinarie; tuttavia, si impegnano costantemente a offrire un impegno totale con lavori sinceri. I primi dischi erano più propriamente deathcore, mentre successivamente da Die Without Hope in poi i Nostri hanno inserito le parti orchestrali per diversificarsi un po’ dagli altri gruppi cloni, comunque però con alterne fortune, ma almeno è diventato un marchio di fabbrica di questi nuovi Carnifex 2.0.
Una piccola novità del gruppo è l’ingresso del nuovo chitarrista, l’ex-DevilDriver Neal Tiemann, di sicuro una valida aggiunta nel gruppo americano. Questo ultimo lavoro è molto debitore di album precedenti come Graveside Confessions o World War X. Una piccola differenza è data da un piccolo e ulteriore aumento della parte sinfonica in stile black metal, mentre per il resto le tanto rassicuranti smitragliate e breakdown rimangono in grande stile. Molto bella la seconda traccia “Death’s Forgotten Children” impreziosita dal feat di Tom Barber (cantante dei Chelsea Grin ed ex-Lorna Shore), con diversi stop n go, orchestrazioni e riff granitici dispensati dalla coppia Buddhafex e Tiemann. Altre tracce degne di nota sono “Crowned In Everblack”, forse dedicata al compianto Trevor Strnad dei The Black Dahlia Murder e “Architect Of Misanthropy”, canzoni ben strutturate con linee melodiche di Scott Lewis molto bene congegnate e convincenti, d’altronde stiamo parlando di uno dei migliori cantanti della scena in circolazione. In generale la produzione dell’album e il livello tecnico dei musicisti come al solito è altissimo e il tutto è veramente molto godibile.
Insomma un classico disco dei Carnifex che a volte pecca di staticità e di qualche pezzo un po’ troppo standard, ma che sicuramente piacerà a tutti i fan del deathcore. Una quarantina di minuti che scivola via abbastanza bene, peccato però che manchi qualche guizzo interessante in più.
(Nuclear Blast Records, 2023)
1. Torn In Two
2. Death’s Forgotten Children (feat. Tom Barber)
3. Necromanteum
4. Crowned In Everblack
5. The Pathless Forest
6. How The Knife Gets Twisted
7. Architect Of Misanthropy
8. Infinite Night Terror
9. Bleed More
10. Heaven And Hell All At Once