Siamo giunti al terzo capitolo in casa Proliferhate, dal titolo Wake Before The Dying Sun. Stiamo parlando di una band ormai consolidata nel panorama prog death metal italiano grazie ai loro ormai dodici anni di attività. La fatica precedente, Demigod Of Perfection, segna un cambiamento significativo nel songwriting del gruppo italico rispetto al precedente, con strutture canzoni più snelle e maggior uso di voci pulite. Sebbene i sessanta minuti di durata possano spaventare, i Nostri offrono un ascolto piacevole grazie a composizioni raffinate, sonorità cupe e intrecci melodici evocativi di atmosfere molto stratificate. Ultima nota al lettore prima di partire: il concetto di base dietro a questo album sono i racconti contenuti nel libro Sessanta racconti di Dino Buzzati, quindi vi invitiamo anche a leggere questo splendido saggio sulla natura umana.
La vera partenza del disco è con la seconda traccia “Path To Exile” e si parte decisamente forte, infatti stiamo parlando di un brano di impatto e schietto, oserei definirlo quasi di facile ascolto rispetto alle loro canzoni tipo. Fin da subito mi sovvengono alla mente i Fallujah grazie alle loro atmosfere stratificate e malinconiche di sottofondo (persistenti in tutto il lotto). Il meglio di loro lo danno con le canzoni centrali dell’opera, ossia “Anatomia Dell’Incubo” e “Fading With The Light”, in quanto i Proliferhate riescono a dare una sensazione di malessere costante all’ascoltatore: ricalcano quindi perfettamente le atmosfere malsane di Buzzati. A mio modo di vedere i punti deboli di questo Wake Before The Dying Sun sono le voci pulite, non sempre molto impattanti e concrete, al contrario del potentissimo growl del cantante. Negli ultimi brani il complesso torinese regala un vero saggio molto tecnico e complesso della loro proposta musicale, il tutto coadiuvato da un’ottima produzione, per altro tutta analogica.
In conclusione, Wake Before The Dying Sun rappresenta una discreta conferma verso il precedente lavoro. La band dimostra coerenza artistica e onestà nel suonare ciò che ama, senza conformarsi a soluzioni mainstream. Nonostante alcuni difetti, l’album offre un’esperienza emozionale immersiva, consigliata sia agli amanti del death metal che a chi cerca qualcosa di più impegnato e articolato.
(Autoproduzione, 2023)
1. Notes
2. Path To Exile
3. The Tide And The Last Guardian
4. Wake Before The Dying Sun
5. Anatomia Dell’Incubo
6. Fading With The Light
7. Covenant
8. Mayhem Fountain
9. Through The Eyes Of The Sinless
10. Eden Of Stone