Un malinconico segnale struggente e ricercato si annida nel percorso interessante dei Goodbye Meteor, gruppo post-rock francese. Le loro prime produzioni racchiuse in due EP vedono la band affrontare un insieme di sonorità diverse ricche di personalità, che trovano la maturità definitiva in questo primo full-length dal titolo We Could Have Been Radiant, con la distribuzione affidata alla solida etichetta dunk!records. L’album è un lavoro splendido e attento che raccoglie sensazioni lucide e personali in sei tracce dinamiche e riflessive, e grazie ad esso i Nostri si dimostrano uno dei gruppi più emotivi degli ultimi anni.
Si parte dalla magia dolce di “This Is Not Here” con un arpeggio soffice che a piccoli passi narra una storia morbida e ricca di significato, illuminando il bridge distorto come una lanterna guida. Segue la batteria danzante di “No Signal”, che dopo una parte iniziale vibrante culla il limbo leggero della voce e un ritornello incredibile, fino ad avvolgere il tempo sostenuto del riverbero e un esplosione travolgente. Nel singolo “Destructuration”, invece, notiamo tutta la qualità del gruppo che adora immergere i propri sogni in un qualcosa di protettivo; l’arpeggio di chitarra infatti, dopo una leggera quiete, incontra il giro di basso caloroso e una sensazione ipnotica. Senza troppi giri di parole una canzone dilaniante e drammatica, che ci cattura con entusiasmo fino all’ultima nota. Ci avviciniamo alla fine con la composizione più lunga dell’intera posta, “What We Are Here For”, una trascendentale fiaba sensibile che solo nell’attimo conclusivo urla il proprio dolore con un riff martellante di chitarra, prendendosi l’intera scena nei suoi dodici minuti complessivi. La title-track “We Could Have Been Radiant” riporta quella sfumatura sentimentale in stile Mogwai, per un classico brano rock dove le sfuriate immaginarie completano un viaggio infinito. Chiude il lavoro il breve e narrativo monologo di “Phosphenes”.
I Goodbye Meteor fanno decisamente centro con questo disco, distanziando le tematiche tristi ad attimi di pura energia, per un album completo e all’avanguardia.
(dunk!records, 2024)
1. This Is Not Here
2. No Signal
3. Destructuration
4. What We Are Here For
5. We Could Have Been Radiant
6. Phosphenes