Gli Undeath provengono da Rochester (New York) e sono all’attivo dal 2018. Hanno pubblicato il loro debutto nel 2020 (Lesions Of A Different Kind), che fu accolto bene, seguito nel 2022 da It’s Time… To Rise From the Grave. Puntualmente, due anni dopo, pubblicano la loro nuova fatica intitolata More Insane. I Nostri propongono un classico death metal con sonorità tipiche della scuola dell’East Coast (Suffocation e Cannibal Corpse su tutti), sul quale non inventano niente di nuovo, ma si limitano a ricalcare in maniera egregia quello che è stato fatto in passato. Ottima è la prova del cantante Alexander Jones che spinge al 100%, ma in generale è molto buona la preparazione di tutti i membri.
Come spesso accade ultimamente, i suoni di More Insane sono iper compressi e di conseguenza l’intero disco suona un po’ piatto. In generale le canzoni sono semplici ma funzionano: inoltre i pezzi hanno anche una solida base melodica, e lo scapocciamento è sempre dietro l’angolo, come ad esempio in “More Insane”, molto bella e violenta, oppure come in “Brandish The Blade”, che ha un ritornello quasi paraculo, ma che ha la capacità di incastrarsi tra le pieghe del cervello. “Sutured For War” è invece un ottimo esempio di quello che dicevo riguardo alla vena melodica di More Insane. “Disattachment of a Prophylactic in the Brain” (titolo bellissimo!), è quasi iron maideniana – se mi passate il termine – con quella melodia ricorrente che fa da colonna vertebrale all’intera canzone. E parlando di Iron Maiden, è molto bella anche la cavalcata della conclusiva “Bone Clattering in the Cave”.
Se dovessi usare solamente la testa per dare un voto a More Insane, un disco così sarebbe da 6 politico: non fa schifo, ma neanche fa gridare al miracolo. La pancia però mi dice che merita un pelino di più, perché comunque si lascia ascoltare bene, scorre bene in sottofondo mentre si fanno altre cose, e dopotutto è ben suonato e di conseguenza ogni canzone è ben scritta. Il problema fondamentale di More Insane, purtroppo, è che non lascia il segno. Nel libro di Jason Netherton Extremity Retained: Notes From the Death Metal Underground, non mi ricordo più chi ha detto che il death metal (ed il metal in generale) ha smesso di fare paura, e di conseguenza non ha più niente da dire. Al di là del fatto che questo è un discorso più ampio, e di certo non riguarda solo gli Undeath, forse il problema principale di More Insane è proprio questo: per quanto ben suonato e composto da bei pezzi, semplicemente non fa paura.
(Prosthetic Records, 2024)
1. Dead From Beyond
2. More Insane
3. Brandish The Blade
4. Disputatious Malignancy
5. Sutured For War
6. Cramped Caskets (Necrology)
7. Bounty Hunter
8. Wailing Cadavers
9. Disattachment of a Prophylactic in the Brain
10. Bone Clattering in the Cave