Una carriera oscura e immersiva quella degli inglesi Telepathy, arrivati al loro quarto lavoro in studio ricco di atmosfere pesanti che dilaniano il tempo come potente elemento dinamico ed esplosivo. Formati nel 2011, i Nostri muovono i primi passi come quartetto post-rock suonando uno spaccato di vita reale e suggestivo; nelle loro idee si intreccia una narrazione straordinaria grazie al grande talento messo in mostra. Dopo i capolavori Tempest nel 2017 e Burn Embrace del 2020, questo nuovo capitolo Transmissions per la label Pelagic Records aumenta il valore tecnico della band, dando un segnale unico e nostalgico e tocca i luoghi più nascosti dell’ignoto.
La traccia d’apertura nonché primo singolo “Oath” esprime subito il concetto, con otto minuti meravigliosi che sbattono su una fragorosa batteria violenta e una ritmica aggressiva delle chitarre, sporcata da un sintomo personale e melodico. Un brano incredibile che apre in modo stupendo questo lavoro, trascinato da riff schiacciasassi e un tiro post-metal devastante. La seguente “Augury”, invece, dà una forma più morbida e dissonante alla struttura, con il tempo quasi giocoso del synth che si sposta in un passaggio elettronico e ripetitivo, diventando più sostenuto con il passare dei minuti fino ad esplodere in un crescendo sensazionale. Ad un tratto poi l’arpeggio malinconico prende vita insieme a una voce narrante che si immerge nel vuoto infernale di una grande traccia emozionante. “Knife Edge Effect” si avvia con un rumore in lontananza che narra una sensazione robotica e drammatica su un pattern di batteria quasi industrial e un tempo distruttivo. Con “Tears in the Fibre” iniziamo ad inoltrarci nelle suite lunghe e immersive della band; qui un giro di chitarra soffuso inizia ad esplorare un territorio apocalittico con influenze che richiamano i Cult of Luna e i più recenti Russian Circles. Una canzone estenuante, ricca di colpi di scena con continui cambi di direzione chitarristici, tappeti di synth mozzafiato e una grande esecuzione fragile che rappresenta il punto più alto di questo disco. La breve trasmissione radiofonica di “A Silent Bridge” collega il brano migliore dell’intero lotto “End Transmission”. Ancora una volta un’opera lunga e preziosa immersa in una pesante e massiccia atmosfera sludge metal che ricorda i memorabili Pelican; la band qui mette in risalto un momento stupendo esplorando un viaggio intenso ed epico. La traccia infine scorre verso una storia emotiva e un vortice sonoro progressive di suoni polverosi, che si arresta nella gloriosa conclusione. Chiudiamo con la vibrazione krautrock di “Home” e un allegro giro campionato che dà speranza per il futuro, una fine leggera che ci fa fluttuare nello spazio di una galassia infinita.
Transmissions è un album eccellente con i Nostri che si sono superati, intraprendendo un percorso solido e trascinante. La realtà cruda che ci viene messa davanti lascia un messaggio definitivo, criptico e pieno di qualità racchiuso in un capolavoro meraviglioso.
(Pelagic Records, 2025)
1. Oath
2. Augury
3. Knife Edge Effect
4. Tears in the Fibre
5. A Silent Bridge
6. End Transmission
7. Home