Gli americani Idle Heirs debuttano con il primo album in studio Life is Violence per la label Relapse Records. La band nasce dall’unione tra l’eccentrico frontman dei Coalesce, Sean Ingram, alla voce e il produttore/musicista Josh Barber, con un’impronta prettamente post-metal nelle strutture che si mescola ad un’enfasi sonora davvero interessante, creando un percorso personale d’alto livello. Questo disco mette insieme tutte le fasi di scrittura in modo incredibile esplorando un mondo fragile che il cantante cerca di narrare con notevole lucidità e determinazione.
Le note d’apertura di “Loose Tooth” si avviano con un sussulto emotivo e misterioso e con Ingram che abbraccia subito una melodia soffice e accogliente, l’arpeggio di chitarra poi prepara l’ascoltatore ad una sensazione emozionante e trascendentale, esplodendo nel riff rabbioso e pesante dove urla lancinanti concludono il brano. Segue “Rare Bird”, che si sposta verso un ipnotico tocco shoegaze e le vibrazioni conquistano vette graffianti; nei cambi la ritmica si fa carico di un passaggio strumentale da brividi con numerosi riferimenti agli A Perfect Circle, prima travolgere l’ascoltatore con il solito groove infernale della linea vocale. “Jaded Mountain” invece è una traccia potente con l’inizio tritaossa che fa agitare il suolo, prendendo poi una piega più morbida e personale sulla strofa e cavalcando dopo una rabbia repressa nel ritornello grandioso. Nella seguente “Lemonade Stands” c’è molto dei Katatonia, con la chitarra acustica che disegna un’atmosfera sensibile e il graffio vocale che avvolge tutta la tematica, creando un finale sognante e liberatorio. La seconda parte dell’album si apre con il capolavoro dell’intero lotto, “Dim Sheperd”, una composizione solida e preziosa con un crescendo sofisticato di una chitarra quasi angelica e un timbro post-rock. Le parole dolci di Ingram qui si prendono tutta la scena toccando melodie uniche da pelle d’oca, il resto del brano viene sporcato da un rumore aggressivo e martellante, prima di tornare alla calma iniziale e rinchiudersi in un lungo silenzio. “Pillow Talk” segue la stessa scia con una pesantezza importante e un growl vocale deciso in chiave Cult of Luna, per un capitolo breve ma intenso. Prima di chiudere ci soffermiamo sull’altra perla di questo lavoro, ovvero “Dead Ringer”, un brano lungo e estenuante che ci porta in una dimensione oscura dove le pareti traballano ai continui colpi di un nemico invisibile e minaccioso, infine il fenomenale gioco di effettistica completa questo pezzo fenomenale. Chiudiamo con “Momma”, una dormiente ballata ipnotica e sentimentale che ci fa scendere una lacrimuccia e ci culla in una poesia riflessiva.
Life is Violence è un lavoro immenso con la qualità visiva di Ingram/Barber che fa centro in maniera assoluta; in ogni nota e passaggio si apre un mosaico meraviglioso davanti ai nostri occhi, per un disco stiloso e significativo.
(Relapse Records, 2025)
1. Loose Tooth
2. Rare Bird
3. Jaded Mountain
4. Lemonade Stands
5. Dim Shepherd
6. Pillow Talk
7. Dead Ringer
8. Momma