Gli HEAVEN SHALL BURN pubblicano l’epico video di “War Is The Father Of All”, che include l’intro “Ad Arma”. Le elaborate riprese sono state realizzate da Mirko Witzki. Con il video, la band torna in un luogo (di casa) che alcuni fan ricorderanno.
Il mondo è in subbuglio e gli HEAVEN SHALL BURN si tuffano direttamente nel cuore delle tempeste odierne con giusta furia e implacabile energia. “Ad Arma” significa “Alle armi”. Le armi della band, tuttavia, rimangono invariate: parole, riff e heavy metal. Un esempio è “War Is The Father Of All”, un inno epico ispirato alla guerra in Ucraina. Il brano presenta un coro arrangiato dal direttore d’orchestra Wilhelm Keitel e composto da musicisti ucraini.
Il tema è presente in tutto l’album. La frase deriva dal filosofo greco Eraclito di Efeso, che oltre 2.500 anni fa disse: “La guerra è il padre di tutte le cose e il re di tutte”. Tragicamente, questa idea sta vivendo oggi una preoccupante rinascita. Il commento del chitarrista Maik Weichert:
“Sono cresciuto dietro la cortina di ferro nella Germania dell’Est. Per quelli di noi che apprezzano la pace, è una dura verità che la Guerra Fredda – con la sua corsa agli armamenti e i deterrenti nucleari – possa aver preservato la pace più efficacemente di qualsiasi trattato internazionale. Se mi colpisci, ti rispondo più forte”: questo sembra essere più in sintonia con la natura umana che con il desiderio di pace sulla Terra. È una pillola amara da ingoiare”.
Tre brani orchestrali fanno da cornice a questa esplorazione filosofica della guerra. L’apertura “Ad Arma” è seguita a metà album da “Imminence”, che fa da spartiacque tra il lato A e il lato B di Heimat, prima che “Inter Arma” chiuda il disco. Ancora una volta, gli archi sono intrisi di malinconia. Metaforicamente, la guerra è finita, la polvere da sparo offusca ancora l’aria e il campo di battaglia è disseminato di caduti. Se Ad Arma significa “Alle armi”, Inter Arma – “In tempo di guerra” – descrive la guerra come una costante della storia umana.
Il commento di Mike:
“Per noi, però, questi titoli hanno lo scopo di armare metaforicamente i nostri ascoltatori di pensieri L’idea è di aiutare le persone a vedere la guerra per quello che è veramente: distruzione scatenata da despoti, senza veri vincitori. La guerra è incontrollabile per natura e finirà sempre per consumare anche coloro che pensano di comandarla. Ma volevamo anche esplorare le ambiguità del modo in cui la guerra viene intesa filosoficamente. Per dirla in parole povere: le compagnie di armi miliardarie si stanno arricchendo di nuovo, perché in questa fase dello sviluppo umano la militarizzazione sembra essere l’unico modo rimasto per mantenere la pace”.
“Heimat” = in tedesco “casa / patria / terra natia” – un termine che non si riferisce meramente a una relazione tra persone e luoghi, ma che ha sempre avuto un forte impatto emotivo. Spesso usato in modo improprio, provoca talvolta disagio, discussioni animate e battaglie interpretative.
Il commento del chitarrista Maik Weicher:
“Il termine “Heimat” non è inteso come spesso usato da agitatori e populisti ma come punto di partenza per osservazioni e prospettive differenti. L’album riguarda un senso molto più ampio del termine ‘Heimat’: le patrie di molte persone diverse e anche nel senso di casa più spirituale, qualcosa che modella e determina i nostri pensieri e le nostre azioni”.
photo: PD [via FKP Scorpio]
Gli HEAVEN SHALL BURN si sono presi del tempo per il seguito di Of Truth And Sacrifice, album che ha raggiunto il numero 1 nella Official German Album Charts nel 2020. Heimat è stato prodotto nello studio di proprietà della band, The Dude Ranch, gestito dal chitarrista Alexander Dietz. Come in passato, il produttore danese Tue Madsen si è occupato del mixaggio e del mastering.
Per la realizzazione dell’artwork, i tedeschi si sono rivolti al rinomato artista Eliran Kantor, già autore della copertina di Of Truth And Sacrifice. Al centro dell’imponente trittico c’è un cervo che si alza nella sua variante ruggente, un motivo classico della pittura naturalistica, epitome dell’arte kitsch e triviale del XIX e XX secolo e interpretato da alcuni come simbolo del patriarcato e della competizione capitalistica, qui posto come allegoria vitale della resistenza in una scena apocalittica. L’artista è affiancato da una lince cacciatrice e da un gufo vigile che completano il concetto di opera d’arte altamente simbolica. Come per Of Truth And Sacrifice, gli HEAVEN SHALL BURN hanno collaborato con il compositore, produttore e regista Sven Helbig e il direttore d’orchestra Wilhelm Keitel, questa volta supportati dal Quartetto Mondëna e dall’Ukrainian Sophia Chamber Choir.