Con Triade III: Nyx si chiude la trilogia firmata Aara ispirata a Melmoth l’errante, romanzo gotico di Charles Maturin, serie di lavori con cui la formazione svizzera si è potuta affermare come una realtà di massimo interesse nella scena black metal europea. Giunti già al loro quinto album, i Nostri hanno perfezionato un passo alla volta un sound travolgente ed evocativo, dalla spiccata componente melodica, che con questa nuova fatica assume connotazioni oscure ed emozionali, seguendo fedelmente l’evoluzione della trama del racconto a cui è ispirata. Tematiche inerenti e a morte e sofferenza si traducono in musica con una carica notevole, sei brani che si esprimono al meglio mantenendo l’equilibrio tra aspetti evocativi e costanti elementi angoscianti che emergono.
La band elvetica non è, per ora, tra quelle che con l’avanzare della propria carriera ha innovato particolarmente le proprie sonorità, talvolta mescolando completamente le carte in tavola, bensì è sempre rimasta fedele a un fil rouge con merito nel saperne valorizzare l’imponenza, pur muovendosi in un territorio relativamente ristretto. Questa tenacia ha permesso al sound proposto di assumere un’identità precisa, e chi ha già ascoltato qualche lavoro passato degli Aara può facilmente riconoscere il loro stile già dall’incipit “Heimgesucht”, la quale dopo un’introduzione atmosferica preme sull’acceleratore con melodie grandiose e ritmi inesorabili. Queste trame schiette e coinvolgenti sono elementi fondamentali dell’ascolto, e non solo rimangono ben impresse con facilità, ma lasciano anche sapientemente spazio a momenti di respiro, e il flusso tra le composizioni non può che giovarne. Basta vedere come vengono sfruttate le chitarre in pulito per capire come ci sia la volontà di giostrare bene gli elementi della proposta, con la loro presenza non solo negli stacchi, ma anche in momenti più concitati delle canzoni, e piccoli dettagli come questo, sparpagliati nell’album, aiutano molto a non renderlo un mattone logorante. In sostanza, ogni brano riesce a farsi apprezzare senza perdere di personalità, con i due momenti più solenni che si trovano a cavallo della metà: “Moribunda” e “Unstern”, infatti, racchiudono al meglio tutta l’espressività a tratti istrionica del lavoro. Ad aumentare la personalità di queste composizioni ci pensano dei cori grandiosi, che si ricavano uno spazio simile alle chitarre in pulito citate in precedenza, proponendosi come dettagli che enfatizzano il carattere dei Nostri, rendendo i brani più fluidi e donando maggiore profondità a un black metal già di per sé sferzante. L’enfasi non va a scemare nel finale, con gli ultimi due pezzi dell’album, che con i loro sentori decadenti accompagnano verso l’inesorabile appuntamento con la morte, mantenendo un legame fedele tra le atmosfere dell’ascolto e la trama del romanzo a cui è ispirato il disco.
Triade III: Nyx è la coronazione del lavoro compiuto dalla band svizzera, che non poteva concludere questa trilogia in modo migliore. Gli Aara sono rimasti fedeli alle sonorità con cui si sono fatti conoscere in questi ultimi anni e hanno raggiunto ora il loro momento di maggior forma. Il loro black metal non accetta compromessi, è imponente, drammatico e ricco di dettagli che gli permettono di non incappare in nessun calo di livello per tutta la durata dell’ascolto. Merita un plauso il lavoro compiuto dal gruppo in questi ultimi anni, che trova il suo apice con questa nuova fatica.
(Debemur Morti Productions, 2023)
1. Heimgesucht
2. Emphase der Seelenpein
3. Moribunda
4. Unstern
5. Des Wanderers Traum
6. Edo et Edam8.0