Quando un paio d’anni fa, gli ACxDC avevano terminato, nel cuore dell’estate, il loro primo (e finora, unico) tour europeo, l’italianissima etichetta d.i.y. Here and Now! Records aveva annunciato che la prossima release del quintetto powerviolence di Los Angeles sarebbe stata prodotta proprio da lei, ero letteralmente balzato sulla sedia, colmo di gioia e d’aspettative: il fatto che una delle band più influenti, più discusse e più seguite dell’intera scena mondiale avesse deciso di appoggiarsi ad una produzione nostrana, dopo gli ulteriori prestigio e visibilità dati dalla Melotov Records a Antichrist Demoncore, profumava decisamente di ‘colpaccio’ e successo annunciato.
Ad inizio di febbraio, in collaborazione con l’australiana Noisebleed Records, è, per l’appunto, uscito uno split, in rigoroso formato 7”, fra gli ACxDC e i Disparo! da Sidney. La situazione è quella classica di tanti dischi condivisi fra band del mondo hardcore più oltranzista: sul lato A, un gruppo piuttosto affermato, in costante crescita; sul lato B, un progetto musicale emergente, noto, per lo più, ai cultori del genere. Bene. Al momento vorrei stare qui a godermi una piccola grande chicca underground, composta da musica stupenda, d’impatto e sempre brillante, powerviolence at its finest, ma, francamente, mi trovo in serio imbarazzo.
Gli ACxDC sono una delle band preferite di chi scrive e ammettere che il loro lato sia una mezza ciofeca è piuttosto triste: se conoscete Antichrist Demoncore, vi parrà d’ascoltarne un b-side spompo, noioso, privo di quelle idee e di quei guizzi che avevano fatto la gioia dell’LP di cui sopra, per giunta con una produzione inadeguata – troppo grezza: piatti fastidiosi, strani fruscii di fondo, chitarre ‘mosce’ e voce mal mixata ad ‘effetto-karaoke’ – intervallata da intro/fillers che sono l’unico (sic) effetto speciale della proposta musicale dei losangelini. Per chi, invece, non conoscesse il lavoro del 2014 dei Nostri, basti dire che, oltre alla produzione così cosà, i pezzi sono tristi, monotoni, derivativi e funzionano solo quando appare qualche blastbeat (ma giusto perché si preme sull’acceleratore…; n.d.R.) nonostante i disperati tentativi di Sergio Amalfitano di colorare il tutto con le sue tipiche versatili vocals.
Ma, per fortuna, sul lato B, abbiamo gli australiani Disparo! (per ignoti motivi, a ‘sto giro, senza punti esclamativi nel monicker). Prendete gli Infest, spruzzateli di rumorismi e dissonanze à la No Comment e mettete alla voce un dodicenne a cui stiano strappando le braccia sotto tortura: superato lo scoglio delle vocals bizzarre, v’abituerete e scoprirete sei minuti buoni di musica onesta e nella più pura ortodossia fastcore/powerviolence, suonata con ottime intenzioni (e una produzione migliore rispetto agli ACxDC), ma un po’ lontana da certa ‘freschezza’ tipica del genere.
Sicuramente un disco che può fare sensazione, fare discutere e, speriamo, anche accrescere la fama ed il nome della ‘nostra’ Here and Now! Records, una delle realtà più vive e attive dello Stivale per quanto riguarda lo stile musicale in questione (e che per questo avrebbe meritato che certi signori di Los Angeles avessero tirato fuori dal cilindro conigli più in forma; n.d.R.), nonché dei tutto sommato godibili Disparo!. A livello di contenuti, però, si tratta d’un disco che può meritare un’ascoltata veloce, destinato a diventare presto un soprammobile, a testimonianza della dedizione e della fede all’underground del suo possessore.
(Noisebleed Records, Here and Now! Records)
1.Complex (ACxDC)
2.Shoot First (ACxDC)
3.Prometheus (ACxDC)
4.D.I.O. (ACxDC)
5.Light Bringer (ACxDC)
6.I don’t skate – Clifford’s Big Adventure (Disparo!)
7.Generation Snap (Disparo!)
8.Too Far Gone (Disparo!)
9.Stooge Level Pro (Disparo!)
10.South Paw Revenge (Disparo!)
11.You’re Fucking Joking (Disparo!)
12.Game Over (Disparo!)