Apotheosis, terzo disco degli Aethyrick, mantiene alta la loro prolificità e dimostra anche una certa coerenza che associa i lavori pubblicati al momento, ben calati in scenari completamente devoti alla fiamma oscura. La band è parte della florida scena underground finlandese e in soli cinque anni ha già chiarito il livello per nulla inconsistente e lo stile della propria proposta. Si tratta di un black metal ben equilibrato tra gli stilemi del genere, mediatore tra l’irruenza e gli attimi più cadenzati in pieno stile scandinavo, con un ruolo centrale affidato alle melodie, che in ogni pezzo sanno dire la loro e trascinare ulteriormente nelle atmosfere dell’ascolto.
Melodie, dicevamo, nelle cui trame l’attenzione è sempre concentrata, con la chitarra solista che si destreggia in successioni non particolarmente singolari per l’estro creativo, ma di cui è notevole l’efficacia. Inoltre, è ben chiara la maggiore maturità che i Nostri hanno raggiunto in questi cinque anni. Il disco è composto da sei brani in cui nessuna nota è fuori posto, con una sezione ritmica precisa e dinamica che dà una buona ossatura di base alla suddetta controparte melodica e una produzione che mostra dei passi in avanti a livello sonoro, apparendo più compatta, con ogni elemento al suo posto, determinante per il solco lasciato dai pezzi. Le piccole peculiarità in dei frangenti si fanno apprezzare, come il finale monolitico di “Flesh Once Divided”, uno dei passaggi più coinvolgenti del lavoro che si lega senza esitazioni alla partenza di “In Blood Wisdom” con il suo riff cadenzato, mostrando una buona coesione tra i settori nonostante mostrino i due estremi dello stile del gruppo. Interessanti anche gli attimi di stasi e le successive ripartenze nell’ultimo pezzo citato, elemento che verrà ripreso anche in altre composizioni. Per il resto il disco continua con scelte molto congruenti in un sentiero preciso, senza mai dare l’impressione di volerlo lasciare. Non c’è nemmeno il bisogno di separarsi dalle solide fondamenta che stanno alla base della proposta, dato che reggono un contenuto di qualità che nei quarantuno minuti di ascolto non contempla passi falsi.
Con cambi di registro che mediano tra aggressività e melodie occulte e orchestrazioni che rafforzano ulteriormente l’atmosfera dell’ascolto, Apotheosis è un ottimo disco per il genere, e il definitivo salto di qualità degli Aethyrick. La scena finlandese è quella dal marchio più underground tra i vari stati scandinavi e, anche per questo, è un contesto in cui non è facile farsi una solida reputazione, eppure il duo formato da Gall ed Exile sta dimostrando tutte le carte in regola per non passare inosservate. Certamente rimarranno una realtà di nicchia e non riscriveranno la storia del genere, visto che le basi su cui ergono la loro musica non sono sinonimo di novità, ma la loro interpretazione del black metal regge il paragone con altri nomi più classici.
(The Sinister Flame, 2021) 1. The Starlit Altar 2. Rosary of Midnights
3. Flesh Once Divided
4. In Blood Wisdom
5. With Determined Steps
6. Path of Ordeal