Dopo l’annuncio ufficiale del tour europeo di Amenra e Boris l’attesa era cresciuta trai fan, i cultori del genere e gli appassionati di musica, impazienti di assistere all’esibizione di due co-headliners di tutto rispetto, due colossi del sound pesante e delle atmosfere lente. Il 28 febbraio Grind On The Road era tra il pubblico del Locomotiv Club di Bologna per poter raccontare la live performance degli europei Amenra – impegnati nel tour del loro Mass VI, album maturo e completo, il sesto capitolo della nerissima Mass series – e dei giapponesi Boris, con il loro ultimo studio album, Dear, pubblicato il 12 luglio 2017.
Amenra + Boris
Locomotiv Club, Bologna
28/02/2018
BORIS
Il trio giapponese, con all’attivo trentadue album in venticinque anni di carriera, entra in scena a luci soffuse, la scenografia è minimale, quasi rituale: ai piedi di un gong, la batteria di Atsuo Mizuno, ai lati Takeshi Ōtani e Wata immobili davanti a due muri di backline Orange. I Boris eseguono i brani di Dear per una dilatatissima ora di musica, di teatralità e di volumi sconvolgenti. Sommergono il locale con un abissale muro drone/doom di accordi pesantissimi, drumming violento e spezzato, feedback eterni, gong, piatti e campane, urla e cantati a tre voci. “Absolutego” spezza l’atmosfera allucinata di “Deathsong” finché la caduta sconvolgente di “The Power” non fa tremare le pareti dello stage con un climax soffocante di atmosfere drone sempre più baritone e cori intrecciati. Il trio di Tokio controlla perfettamente il suono, la strumentazione ed il tempo, regalando dal vivo una performance magistrale. Riconfermando quello che è ormai un mito.
AMENRA
Colin H. Van Eeckhout sale su un palco spoglio e buio, si inginocchia di spalle al pubblico, è incappucciato. Annuncia l’inizio del rituale con una campana. “Bowden” cresce mentre la campana scandisce solennemente il tempo. La tensione esplode tra riff travolgenti ed urla terrificanti. Il sound è perfetto. Gli Amenra annientano il pubblico con una scaletta monumentale tratta dagli ultimi quattro Mass. Soltanto “Plus Près De Toi (Closer To You)” e “Diaken” vengono da Mass VI, ma dal vivo suonano ben oltre ogni possibile aspettativa del pubblico. Le atmosfere ipnotiche e sapientemente iterate delle chitarre di Mathieu Vandekerckhove e Lennart Bossu incontrano in una litania fluttuante le immagini in bianco e nero di un proiettore e la voce distesa del cantante. Si innalza un nuovo muro di negazione per il tempio. Il basso di Levy Seynaeve la batteria di Bjorn Lebon formano delle fondamenta perfette. Sul palco la rabbia aumenta e si rinnova ciclicamente passando dal post-metal allo sludge, fino ad esasperarsi con gli andamenti hardcore di “Am Kreuz”. La loro sofferenza incede inesorabilmente ed infine implode in una magnifica esecuzione di “Silver Needle. Golden Nail”. Gli Amenra sorgono e tramontano coprendo di buio il Locomotiv Club di Bologna, non concedono repliche ed escono in devoto silenzio dietro le quinte. Coronando così una bellissima serata di musica.