In occasione dell’uscita del documentario The Color Of Noise (al momento in onda nelle sale cinematografiche americane) vi invitiamo con questo articolo a ripercorrere la storia della Amphetamine Reptile: si tratta di una breve retrospettiva che stimolerà ricordi felici negli amanti di certe sonorità, ma può essere anche un’occasione di ripasso per i più giovani che faticano ad orientarsi nel vasto territorio della musica noise.
Il delirio sonico di Thomas Hazelmyer e la nascita dell’etichetta
Siamo alla fine degli anni Ottanta e, di lì a qualche anno, il mondo inizierà a vestirsi con camicie di flanella a quadretti, calzoncini corti, anfibi, ignaro di quanto la Amphetamine Reptile abbia contribuito al suono grezzo, impastato e desideroso di urlare al mondo un grande disagio generazionale che conosciamo come grunge. Thomas Hazelmyer e Tim Mac suonano negli Halo Of Flies e l’esigenza di produrre il loro punk rumoroso, distorto e delirante è il motivo della nascita della label. Mac fa esperienza come tecnico del suono, Hazelmyer sa muoversi nel campo discografico ed ama curare artisticamente le copertine dei dischi: così nasce la Amphetamine Reptile. In poco tempo l’etichetta cresce e il suo catalogo negli anni Novanta può vantare nomi come Helmet, Boss Hog e Melvins. Sono anni in cui nell’underground musicale domina una attitudine lo-fi ed Haze e Mac, in questo campo, sono dei pionieri assoluti: registrano tutto in presa diretta, facendo in modo di regalare ai gruppi la loro semplice ed unica spontaneità. I suoni sempre più saturi portano la AmpRep a mettere le basi di un nuovo noise rock, che spesso ha radici blues ma che sa diventare estremo ed affine a sonorità metal: un nuovo genere, una nuova attitudine che vuole assolutamente diversificarsi dal grunge (genere nel quale la già nata Sub Pop dona il massimo), il quale nel frattempo è caduto nelle grinfie di MTV, capace in breve tempo di dare spazio anche a tanta spazzatura musicale. La corsa della Amphetamine Reptile finisce nel 2000: con un 7″ dei Melvins intitolato Spit It Out la label, dopo aver incendiato il decennio della rinascita del rock, si eclissa.
L’Amphetamine Reptile oggi
Passano anni di silenzio in cui Haze, tra le tante cose, ha un attacco di meningite / encefalite che lo porta al coma per trentasei giorni. Al suo risveglio viene incentivato dal suo dottore a mantenere il cervello allenato ed attivo, così decide di ridarsi all’arte ed affina un suo personale metodo di stampa che prevede, tramite l’intaglio del legno, la creazione di timbri raffiguranti i suoi disegni, che verranno utilizzati per le cover di particolari vinili a tiratura limitata venduti dai Melvins ai concerti. Le stampe di Haze si ispirano al tratto rude del re dei comics Jack Kirby e raffigurano spesso icone popolari come Capitan America, Mickey Mouse o Popeye, ma da un punto di vista totalmente distorto e grottesco; oppure, ancora più spesso, contengono richiami alla guerra fredda, al comunismo o alle armi automatiche. Il brand Amphetamine Reptile si rinnova, attraverso pura arte e puro artigianato; spesso per confezionare i cofanetti e le cover dei dischi ci si avvale della manodopera dello stesso King Buzzo dei Melvins. La “nuova vita” della AmRep è pura dedizione all’oggetto vinile: ne vengono pubblicati dei più disparati e colorati, oltre a diversi picture disc con la complicità di giovani artisti come Chris Mars, Junko Mizuno, Adam Jones dei Tool e Shepard Fairey. Le opere vengono esposte al pubblico tramite mostre ed esibizioni ed il 28 Agosto 2010 viene organizzato un concerto per i venticinque anni della label a cui partecipano i gruppi più classici e diverse nuove leve. Haze fa da padrino ad una nuova ondata di gruppi noise rock e produce il primo album dei White Drugs, collabora con Gay Witch Abortion, No Anchor, Hepa-Titus (Ex Cows), Seawhores, Blind Shake e promuove una ottima etichetta di Minneapolis, la Learning Curve Records, che possiamo considerare a tutti gli effetti la AmpRep dei giorni nostri. Martedì 10 marzo 2015 invece, presso il Grumpy’s, Bar e Grill di Minneapolis, i redivivi Helmet si esibiranno per presentare Stuck, un vinile atiratura limitata. Il luogo non è casuale: uno dei due soci è Thomas Hazelmyer.
Alcune band e album indispensabili
Boss Hog
Drinkin’, Lechin’, & Lyin’ (1989), Action Box (1991)
Cows (blues/rock/noise)
Peacetika (1991), Cunning Stunts (1992), Orphan’s Tragedy (1994)
God Bullies (noise/rock)
Dog Show (1990)
Guzzard (punk/rock/alternative/noise)
Get A Witness (1993)
Hammerhead (rock/noise)
Duh, The Big City (1996)
Helmet (rock/noise/metal)
Strap It On (1991), Meantime (solo in vinile, 1992), Betty (solo in vinile, 1994)
Love 666 (rock/noise/elettronic)
American Revolution (1995)
Melvins (sludge/noise/grunge/metal)
Prick (1994), Singles 1-12 (1997), Honky (1997), Alive At The F*cker Club (1998)
Nashville Pussy (hard rock/metal)
Let Them Eat Pussy (1997)
Surgery (rock/grunge/noise)
Trim, 9th Ward High Roller (1993), Nationwide (1990)
Today Is The Day (noise/metal)
Supernova (1994) Willpower
Tar (rock/noise)
Roundhouse (1990)
Janitor Joe (grunge/alternative/noise)
Big Metal Birds (1993)
Unsane (blues/noise/metal)
Scattered, Smothered & Covered (1995)
Abbiamo volutamente citato solo alcune delle band dell’etichetta, per non tediarvi con liste lunghe nelle quali potrebbe essere difficile orientarsi. Per chi volesse approfondire può accedere ai link consigliati in fondo all’articolo. Oltre a quelli citati naturalmente la AmpRep ha prodotto centinaia di gruppi, soprattutto se contiamo le raccolte Dope, Guns And Fucking In The Street Vol. 1-13, dei veri e propri bignami della musica statunitense degli anni 90.
The Color Of Noise (Film / DVD)
La storia dell’etichetta copre oltre due decenni, venticinque anni vissuti intensamente che lasciano un solco nella storia del rock e sui quali il film-maker newyorchese Eric Robel decide di realizzare un documentario. Nel 2011, tramite il popolare sito di crowdfounding Kickstarter, parte la raccolta fondi per realizzare The Color Of Noise, documentario sulla vita di Thomas Hazelmyer e sulla Amphetamine Reptile. Gli utenti partecipanti, in base alla quota donata, ricevono poster firmati Haze XXL, CD a tiratura limitata e la promessa di apparire nei titoli di coda. In pochi mesi si raggiunge e si supera la quota stimata dei diciottomila dollari: il progetto diventa realtà. Il film è un documentario che racconta la vita di una leggenda, un outsider che ha creduto nella musica e nell’arte. Viene proiettato in vari cinema statunitensi e presto verrà distribuito in DVD con contenuti speciali: nel frattempo, in attesa che esca, se mai vi capitasse di andare a Minneapolis fate un salto al Grumpys, perché potreste imbattervi in un concerto degli Helmet (purtroppo non con la formazione originale) o nella presentazione di qualche vinile speciale. Ma anche se fosse solo per una birra, non esitate a fermarvi: potreste berla al fianco di un uomo che ha fatto del rumore un arte.
Alcune curiosità
– Thomas Hazelmyer ha avuto un passato da militare, è sopravvissuto ad un coma, è sposato e ha tre figli. Amante delle Jeep e delle armi, potrebbe essere scambiato per il classico americano medio. In realtà è conosciuto in tutto il mondo come Haze XXL, artista , musicista e soprattutto fondatore di una delle più importanti label indipendenti degli anni 90.
– Nel vinile intitolato Crunchouse (compilation del 1989) rilasciato dalla Glitterhouse vengono presentati dodici brani di altrettante band americane. Di queste ben sette sono cortesemente concesse dalla AmRep: Halo of Flies, Boss Hog, Helios Creed, Surgery, Cows, God Bullies, The Trows Up. In seguito la label teutonica diventerà una vera istituzione in Europa: sarà lei a distribuire tutto il catalogo AmpRep, in un tripudio di CD e vinili nei vari formati (7″-10″-12″) spesso editati in svariati colori. Sarà sempre la Glitterhouse Records a distribuire anche i prodotti della Sub Pop; grazie alle sue compilation, l’etichetta indipendente tedesca ha giocato un ruolo fondamentale nella promozione del rock underground statunitense.
– Thomas Hazelmyer ha voluto la scritta NOISE a grandi caratteri dietro il logo della sua etichetta. Nel caso non fosse stato abbastanza chiaro su tutto.
– Proprio grazie alla AmRep gli Helmet riescono nel 1989 a produrre i loro primi 7″. Molti di questi vengono raccolti in un vinile dal titolo Born Annoying (1989), uno dei due album degli Helmet (l’altro è Strap It On) che l’etichetta può vantare di aver pubblicato in solitaria. Dopodiché la band newyorkese firmerà un contratto con la Interscope, una major che porterà la band a pubblicare il capolavoro Meantime (uscito in formato CD nel 1992) ed il suo album più conosciuto, Betty (anch’esso in formato CD, 1994), il cui singolo “Milquetoast” apparirà nella colonna sonora del film Il Corvo. La AmpRep curerà l’edizione in vinile di questo ultimo album, con un doppio 10″ assolutamente da ricercare e collezionare.
– Nel 1998 uscì un piccolo libro, scritto da Andrea Prevignano, dal titolo Noise, suonare al massimo volume; storia, luoghi e personaggi di una musica estrema. Si tratta di un vero e proprio manuale che parla di AmpRep, Trance Syndacate e Skin Graft, ovvero le tre massime etichette in ambito noise rock e dintorni. Il libro e ben scritto ed esaustivo ma da anni è fuori catalogo. Con un po’ di fortuna si potrebbe trovare in alcuni siti specializzati oppure nei mercatini dell’usato. Resta comunque molto consigliato.
– Il batterista J. Stanier (Helmet) dopo uno show negli anni 90, dietro alle quinte, ha ricevuto questa domanda, semplice e diretta: “Che tipo di musica ascolti che possa aver influenzato il tuo modo di suonare, direi unico?” Lui rispose: “Hip Hop”.
Link Utili
Articolo a cura di Matteo Bozza & Faro