A due anni dal loro lavoro precedente (Dawn of Annihilation), tornano i portoghesi trapiantati in Svizzera Amputate, con la loro terza fatica intitolata Abysmal Ascent. Il genere proposto dai Nostri è un classico brutal death metal che non si discosta di molto dai nomi più famosi, come ad esempio Cannibal Corpse, i mai troppo citati Sinister, e i Morbid Angel quando levano il piede dall’acceleratore e suonano parti più lente e malsane. Mettiamolo subito in chiaro: il disco è molto ben suonato, e la preparazione di ogni singolo membro è fuori discussione. Stessa cosa si può dire per le canzoni, che sono ben costruite e a tratti mostrano spunti interessanti. Inoltre, ho trovato anche molto interessante l’omaggio a John Tardy quando la voce cambia registro, che aiuta anche a dare un minimo di tocco personale all’album. Nonostante queste premesse però, mancano un po’ le idee, e il fantasma del “già sentito” fa capolino durante l’intera durata dell’ascolto. Come accennavo prima, trovo Abysmal Ascent infatti molto simile ad altri lavori (vecchi e nuovi), ed il problema è tutto qui: in un mercato ormai saturo di dischi di questo genere proporre qualche idea in più li aiuterebbe a saltare fuori dal mucchio.
Nella loro bio, spiegano che il disco è stato registrato in presa diretta, senza avere successive fasi di post-produzione, e questo fa loro onore. Questo accorgimento aiuta anche a far suonare l’intero album in maniera più genuina, senza suoni iper-compressi come spesso si sente ultimamente. E lasciatemi anche aggiungere che se queste sono le premesse, gli Amputate devono essere assolutamente visti dal vivo per poterne apprezzare al meglio le qualità. Nelle dieci canzoni che compongono Abysmal Ascent non mancano le buone idee, come ad esempio le parti più dissonanti in “I Am Genocide”, o come in “Abysmal Ascent”, forse la migliore del lotto, che presenta ottimi cambi di tempo e chitarre intricate. Ottimo anche il finale molto aperto di “Malevolent Manifestation”, e anche se l’intera canzone sembra uscita direttamente da Covenant dei Morbid Angel, mostra che i Nostri quando vogliono sanno dare vita a delle ottime canzoni. Il disco perde un po’ di mordente nella parte centrale per poi riprendersi con la traccia finale “Perpetuum”, che ha un tiro pazzesco, con un ottimo giro di basso che trascina l’intera canzone.
In conclusione, Abysmal Ascent è un album che vi farà passare un buona mezz’ora se siete dei fan incalliti di certe sonorità. Un album che consiglio agli estimatori più duri e puri del genere, in attesa di andare sotto al palco a pogare violentemente mentre urlano in faccia al mondo “I am genocide”!
(Massacre Records, 2024)
1. I Am Genocide
2. Abysmal Ascent
3. Malevolent Manifestation
4. Cavernous Temple of the Absurd
5. Hybrid Organism
6. Extractive Monolith
7. Sepulcro
8. Venomous Prophecies
9. Visceral dominion
10. Perpetuum