Nella scena musicale post-rock ci sono diverse realtà interessanti che si sono create la loro nicchia dopo numerosi sforzi in fase di produzione e una carriera ricca di dischi notevoli. Un esempio lampante sono gli And So I Watch You From Afar, gruppo inglese che si è fatto le ossa durante questi anni, componendo un catalogo formidabile e riconoscibile a partire dal lontano esordio omonimo del 2011 per arrivare all’enorme e affascinante suite Jettison del 2022. Durante la pandemia la band, nonostante le enormi difficoltà, si è rimessa in moto a dovere completando una nuova produzione dal titolo Megafauna per la grandiosa etichetta tedesca Pelagic Records. Un album classico e familiare che abbraccia l’unione dei musicisti nel loro quasi ventennale viaggio, lasciando quel gusto personale e caparbio in chiave provocatoria in un’autentica celebrazione.
Il brano d’apertura “North Coast Megafauna” è un inno gioioso e frizzante con un passaggio di chitarre ruvide che accelerano in una corsa frenetica; la ritmica all’improvviso dopo la parte iniziale rallenta e cambia forma, immergendosi in un silenzio stravagante per poi esplodere in un tagliente finale pesante con picchi di rumore stupendi. Segue “Do Mór” con una chitarra isolata in un leggero arpeggio giocoso, il fuzz roccioso poi fa capolino nel mezzo di una struttura graffiante e un assolo pazzesco per una frenetica improvvisazione quasi jazz. “Gallery of Honour” invece riprende un tema sensibile prima di lasciarsi andare a un caloroso e devastante passaggio di distorsioni spedite, un brano caratteristico che subisce una variazione incredibile e fuori dal mondo sulla parte centrale immergendo l’ascoltatore in una jam psichedelica. La canzone “Mother Belfast” viene divisa in due parti differenti ma collegate da un emozionante ed eccentrico rito: sulla prima parte la batteria leggera apre a una vibrazione malinconica che si proietta poi in un polveroso finale, sulla seconda troviamo un ritmo più semplice in stile anni Settanta che inserisce varie tecniche preziose funky in un polverone lucido e drammatico. La successiva “Years Ago” è un brano emozionante e di grande qualità, uno dei migliori di tutto il lotto. Segue il lavoro di archi incantevole in “Any Joy”, che presenta un commovente crescendo di sonorità simile ai Balmorhea. Nella penultima traccia “Button Days” il riff pesante si agita in una struttura rumorosa, cambiando direzione verso una sensazione alternative rock e una vibrazione contagiosa. Chiudiamo infine con l’introspettiva “Me and Dunbar”, una canzone orchestrale che conclude un album bello e riflessivo.
Gli And So I Watch You From Afar confermano il loro immenso talento con un ennesimo disco perfetto e brillante, le nove tracce si lasciano gustare con grande piacere per una profonda e confortevole storia.
(Pelagic Records, 2024)
1. North Coast Megafauna
2. Do Mór
3. Gallery of Honour
4. Mother Belfast (Part 1)
5. Mother Belfast (Part 2)
6. Years Ago
7. Any Joy
8. Button Days
9. Me and Dunbar