L’ondata black metal proveniente dalla Francia pare non abbia fine. Questa volta parliamo del nuovo album degli Aorlhac dal titolo L’Esprit Des Vents, pubblicato dall’ottima Les Acteurs de l’Ombre,un lavoro molto ben bilanciato e maturo, un passo avanti rispetto ai buoni La Cité des Ventsdel 2010 e À La Croisée Des Vents del 2008. Questa nuova fatica sembra strizzare l’occhio ai pesi massimi della scena black internazionale come i primi Dimmu Borgir ad esempio, ma senza copiare impropriamente.
Il full length va ascoltato tutto d’un fiato per poterlo apprezzare al massimo delle sue ottime potenzialità. Si parte decisamente molto bene con “Alderica” grazie al suo poderoso blast beat e ad un riff granitico e ben ispirato di chitarra. In tutto il disco si palesa il gusto della band verso la tradizione, infatti in brani come “Mandrin l’enfant perdu” si sente chiaramente la matrice emperoriana. Altro protagonista del disco è la melodia tra una sfuriata nera e l’altra, ricordando molto i Dissection. Il brano più bello dell’intero lotto è senza ombra di dubbio “Ode à la croix cléchée”, che da solo merita l’acquisto del disco – tra l’altro uno splendido digipack. Unica lieve pecca: cantato di Spellbound è praticamente sempre urlato a squarciagola, decisamente di ottima fattura, ma avremmo preferito qualche variazione in più.
Dopo circa un’oretta purtroppo questo interessantissimo disco black metal giunge alla sua fine, ma ci stupisce per la continuità della proposta del catalogo LADLO. Tenete sempre d’occhio questa etichetta perché riserva sempre ottime band. Anche in questo caso non siamo rimasti delusi.
(Les Acteurs De L’Ombre, 2018)
01. Aldérica
02. La Révolte Des Tuchins
03. Infâme Saurimonde
04. Ode A La Croix Cléchée
05. 1802-1869
06. Mandrin, L’Enfant Perdu
07. La Procession Des Trépassés
08. Une Vie De Reclus (Quand Les Remparts Ne Protègent Plus)
09. L’ora Es Venguda
10.L’Esprit Des Vents