Dietro alla carica emotiva travolgente di Devouring Gloom ci sono anni di lavoro travagliati, in cui la fase compositiva si è evoluta a rilento a causa della pandemia, e che finalmente sono terminati, permettendo agli Aortes di presentare un lavoro significativo per loro, essendo a tutti gli effetti un nuovo inizio. La band lituana, infatti, ha già undici anni di carriera alle proprie spalle con il moniker Autism, ma tra cambiamenti nella formazione e nello stile delle proprie composizioni la modifica del nome è una decisione che si può comprendere facilmente.
Questo nuovo album è un’autoproduzione, e con i suoi tre quarti d’ora di musica che si dividono in otto pezzi mette in luce delle atmosfere più cupe e asfissianti rispetto a quelle dei tre lavori precedenti. Risulta subito evidente, quindi, in cosa consiste questo “nuovo inizio” dei Nostri: per merito sicuramente delle nuove menti che l’hanno composta, è sostanziale l’evoluzione della loro musica, che già in passato navigava in acque post-metal, ma lo faceva concentrandosi maggiormente sulla componente atmosferica del genere. Il lento incedere dell’opener “While I Wilt”, invece, parla chiaro: l’oscurità incombe fin da subito, gli accordi granitici scandiscono dei tempi dilatati e che contribuiscono all’immediata immersione nell’ascolto. La nuova identità della band lituana è caratterizzata da due lati diversi della loro musica: innanzitutto si fanno notare gli imponenti passaggi tra post-metal e sludge, i quali alternano sapientemente riff cadenzati e massicci a pause in pulito e crescendo che alimentano l’enfasi dei settori in cui compaiono. Chiari esempi di queste devastanti composizioni si trovano con la title-track e “Something in the Way”, cover del celebre pezzo dei Nirvana che viene reinterpretato rendendolo ulteriormente struggente e granitico. La seconda faccia della medaglia nella proposta dei Nostri sono le taglienti incursioni post-hardcore, che quando vengono chiamate in causa si combinano bene col resto del disco vista la loro intensità. “With Me Forever” unisce questi due aspetti, racchiudendo tutta la veemenza con cui la band sfoga sentimenti quali solitudine e disperazione. L’intero album può avere diverse interpretazioni, ma chiaramente si lega a emozioni strazianti e ostili, esprimendosi senza peli sulla lingua con il suo impatto intenso, che trova nel finale uno dei passaggi più rappresentativi: il crescendo deciso di “Salvation”.
In questi territori tra post-metal, sludge e qualche parentesi post-hardcore gli Aortes non sono certamente i primi a muoversi, e degli spunti esterni che richiamano nomi quali Amenra e Omega Massif si fanno sentire, ma nonostante ciò l’album non arriva mai a tediare. Devouring Gloom non è un ascolto rivoluzionario, ma con la sua schiettezza si dimostra diretto ed efficace: un tassello fondamentale, anche considerando il cambio di moniker, che spinge la band verso sonorità invasive e prorompenti iniziando al meglio questa nuova fase della loro carriera.
(Autoproduzione, 2023)
1. While I Wilt
2. Lay My Bones
3. Devouring Gloom
4. Something in the Way
5. With Me Forever
6. Crown of Nails
7. Salvation
8. Immersion