Pur attivi da ormai un decennio, gli spagnoli Aversio Humanitatis sono – ancora – decisamente meno noti di quanto meritino nel circuito underground europeo. Chi scrive è pronto a scommettere che, tuttavia, presto le cose cambieranno: dopo il fenomenale EP Longing for the Untold di qualche anno fa, il trio madrileno ha guadagnato la fiducia della sempre attenta Debemur Morti (con la complicità della Sentient Ruin Laboratories, che cura l’uscita in tape) che rilascia questo nuovo, strepitoso Behold the Silent Dwellers.
Se con l’EP precedente avevamo potuto parlare di una delle più interessanti “promesse” del black europeo, con questa nuova uscita gli Aversio Humanitatis escono dal perimetro del genere avvicinandosi sovente al death metal, producendo infine un disco che, lo diciamo senza timori, è destinato a divenire un metro di paragone per gli anni a venire. Tutti i pregi già sentiti in Longing for the Untold vengono qui replicati ed esaltati: gli Aversio Humanitatis suonano ancora più brutali e disperati, i riff sono sempre più dinamici e curati, il drumming è semplicemente perfetto per linee e potenza, le vocals trasmettono un’oscura emotività pur in bilico tra scream e growl. Sebbene la doppietta d’apertura “The Weaver of Tendons”-”The Presence in the Mist” valga da sola l’intero disco, non ha forse troppo senso analizzare nel dettaglio le singole canzoni: tutto l’album è un monolite di pece nera, pur con numerose sfaccettature che si lasciano scoprire ascolto dopo ascolto, arricchite da testi davvero degni di nota. Non mancano neppure i momenti di “vuoto”, che gli Aversio Humanitatis riempiono con arpeggi dissonanti e rallentamenti opprimenti (“The Wanderer of Abstract Paths”, “The Watcher in the Walls”). A tutto questo aggiungiamo anche un meritato elogio alla produzione, interamente “casalinga” essendo stata realizzata presso i The Empty Hall Studios di Madrid, di proprietà del chitarrista e fondatore S., che ha curato registrazione, mixing e mastering.
La bottom line di questa recensione è relativamente facile: se volete capire come suonerebbero gli Ulcerate se intendessero suonare black metal, questo è il disco che fa per voi. Tra le uscite estreme dell’anno.
(Debemur Morti Productions, 2020)
1. The Weaver of Tendons
2. The Presence in the Mist
3. The Sculptor of Thoughts
4. The Wanderer of Abstract Paths
5. The Watcher in the Walls
6. The Scribe of Dust