Se non ci fosse il grindcore, bisognerebbe inventarlo. Davvero, secondo me il grindcore è uno dei sottogeneri migliori del variegato mondo metal: musica violentissima, canzoni di pochi secondi che riescono a sprigionare un’energia che altri gruppi non riuscirebbero a sprigionare in un disco intero e testi criptici, a volte efferati, a volte ironici e cazzari. La cosa bella è che se uno si ferma ad ascoltare ed analizzare per bene questi pochi secondi di musica, si accorgerà che esistono differenze enormi tra un gruppo e l’altro. Ecco, questo è esattamente quello che ho percepito non appena ho ascoltato Sunrise Over Rigor Mortis dei norvegesi Beaten To Death: grindcore sì, ma di certo fuori dagli schemi. I Beaten To Death sono un gruppo norvegese all’attivo dal 2010, che come ogni band grindcore che si rispetti ha pubblicato diverse uscite, inclusi EP, full-length e varie apparizioni su diverse compilation. I Nostri si definiscono progressive/avant-garde grindcore, e solo per questa definizione si meriterebbero solo cose belle. A parte questo però, “progressive/avant-garde grindcore” suona un po’ pretenzioso, ma basta premere play e dopo pochi secondi uno capisce che hanno ragione a definirsi così.
Musicalmente, i Beaten To Death Ricordano gli svedesi Birdflesh e gli australiani King Parrot, sia per la musica proposta che per l’attitudine scanzonata e cazzona che creano con la loro musica e i loro testi. Il disco parte subito bene con “Dalbane”, che in poco più di un minuto riesce a mixare bene diversi generi, incluso anche un finale che potrebbe essere uscito direttamente da un incubo dei Fantômas. Ma questo è solo l’inizio: l’album infatti è pieno di soluzioni fantasiose, come ad esempio il break in “My Hair Will Be Long Until Death” (titolo dell’anno!), che per me è una delle canzoni migliori, oppure l’inizio super emo di “Minus och minus blir minus och minus”, o ancora la strana “Mosh For Mika”, che in in poco piu di due minuti riece ad includere almeno tre diversi generi musicali. “We’re Not Gonna Make It” è un’altra delle mie preferite del disco, grazie anche ad un finale inaspettato. A concludere il lavoro “Ormer til tarmer, måne på hodet”, anch’essa molto strana, con un riff centrale che si piazza in testa e non vuole più uscire. Nove canzoni per un totale di nemmeno venti minuti: un po’ pochino forse, anche per un disco grindcore, e questa è forse l’unica nota negativa dell’album.
In conclusione, con Sunrise Over Rigor Mortis i Beaten To Death hanno prodotto un lavoro ottimo e variegato, composto da pezzi molto diversi e mai banali. È proprio questa diversità nelle canzoni proposte a separarlo dal classico disco grindcore dove spesso ogni traccia suona uguale a quella precedente.
(Mas-Kina Recordings, 2024)
1. Dalbane
2. My Hair Will Be Long Until Death
3. Enkel resa till limfabriken
4. Minus och minus blir minus och minus
5. Mosh For Mika (Waddle Waddle)
6. Dying The Dream
7. Life… But How To Leave It?
8. We’re Not Gonna Make It
9. Ormer til tarmer, måne på hodet