Arrivano da Alessandria i giovani The Big Jazz Duo, una band dal moniker decisamente fuorviante. Non stiamo parlando di un duo jazz intimista alla Chet Baker, bensì di cinque metallari parecchio arrabbiati con il mondo. Il sound spazia dal symphonic death metal al deathcore duro e puro di stampo modernissimo.
L’album ha uno slancio pazzesco. Sono pochissimi i momenti in cui si riesce a respirare. Questa corsa forsennata e frenetica inizia con “Limbo”, che mette subito in mostra tutte le sfaccettature della formazione piemontese: blast beats, riff swedish e breakdown dominano la mattanza sonora. Le vocals sono decisamente estreme, il cantante Thomas Franceschetti mette in mostra una grande abilità e versatilità tra growl, scream e pig squeal. Tra le tre tecniche, usate magistralmente, riesce ad essere più incisivo con lo scream, tanto da ricordare in alcuni momenti Trevor Strnad dei The Black Dahlia Murder. Controverso invece l’uso del pianoforte: se in certi punti riesce a regalare atmosfere a metà tra l’epicità e l’apocalisse, in altri annoia, risultando banalotto e pacchiano.
Le canzoni sono quasi tutte ispirate e ben bilanciate tra dosi di ignoranza terremotante e di tecnica vorticosa, che però non risulta mai fine a se stessa; al giorno d’oggi è un punto decisamente positivo. Le trame tessute dalle chitarre sono solidissime e psicopatiche. Un esempio? Ascoltate la traccia “Raven Heart”, vi sembrerà di ricevere una tempesta di pugni dal cielo. Come livello di “cattiveria” i The Big Jazz Duo riescono a superare persino gli australiani Thy Art Is Murder (con i quali hanno già condiviso il palco).
Questo Enemy è un lavoro decisamente di livello: denota ancora mancanza di maturità, ma i ragazzi sono giovani e possiamo perdonare qualche sbavatura. Se il gruppo continuerà su questa strada senza perdersi riuscirà a spaccare il mondo come d’altronde la loro musica suggerisce. L’ascolto di questo disco certifica lascia l’idea di una band decisamente promettente.
7.5
(Fire Was Born Records, 2015)
01. Limbo – Door I –
02. The Shepherd
03. Descent – Door II –
04. RavenHeart – Door III –
05. All Those Who Wander Are Lost
06. Hollow Sunset – Door IV –
07. Haunted
08. The Three Beggars – Epilogue –
09. This Darkest Hour