Il Fimbulwinter nella mitologia nordica è il grande inverno che anticipa l’arrivo del Ragnarok, la fine del mondo nella cultura scandinava. Da esso la conseguente rottura dei rapporti sociali e l’inevitabile scontro tra bene e male. Fimbulvinter è anche il titolo del sesto disco solista di Bjørn Riis, artista polistrumentista tra i più importanti e noti della scena progressive rock norvegese, già in forza negli Airbag. Uscito lo scorso 11 aprile tramite Karisma Records, l’album è un’opera personale, quasi biografica di Riis. Il suo confronto e scontro con la salute mentale e ciò che ne deriva, lo hanno portato a scrivere i pezzi del disco chiamando a sé altri tre musicisti, Henrik Bergan Fossum, Arild Brøter e Kai Christoffersen.
L’inizio di Fimbulvinter si caratterizza per due tracce musicali figlie di una tradizione che mischia rock classico e progressive: “Illhug” e “Gone” non ci lasciano respiro e trascinano l’ascoltatore in atmosfere ora oniriche ora malinconiche. Si continua con il pezzo forte dell’album, la meravigliosa “Panic Attack”. Preziosa nei suoi dieci minuti di durata in cui il musicista norvegese tira fuori tutto il suo talento attraverso stacchi di puro hard rock. In “She” c’è spazio per il lato più romantico e melodico della musica di Riis. È un brano costruito su un riff di chitarra acustica e voce che stagliano su di un tappeto sonoro decisamente coinvolgente. Segue la title-track, caratterizzata da un incedere di chitarra elettrica e suoni che quasi portano alla mente i Pink Floyd di metà anni Settanta così come il lavoro in sede di arrangiamento fa prevalere la potenza dei riff. “Fear of Abandonment” chiude le danze in un mix di rock classico e suoni introspettivi; una canzone intima, riflessiva che rispecchia l’animo del musicista scandinavo.
Il brano finale ci porta dunque ad una riflessione finale su questo sesto lavoro, un prodotto che seppur derivativo nelle sue sonorità, ci presenta la visione e il mondo interiore di un Riis talentuoso, ispirato e appassionato. Fimbulvinter merita anche solo per le emozioni che trasmette e quel suo senso di pace che solo la musica può regalare.
(Karisma Records, 2025)
1. Illhug
2. Gone
3. Panic Attack
4. She
5. Fimbulvinter
6. Fear of Abandonment