Sono venuto alla conoscenza degli australiani Black Lava solo negli ultimi mesi, quando hanno aperto per gli Obituary durante il loro ultimo tour in questo angolo di mondo. Incuriosito dal nome, e dalla loro incredibile performance dal vivo (ma anche dalla simpatia e disponibilità del loro enorme cantante), ero andato a recuperare il loro primo, ottimo disco uscito nel 2022, intitolato Soul Furnace, rimanendo parecchio sorpreso. Adesso, dopo solo due anni, i Nostri se ne ritornano alla carica con un nuovo album intitolato The Savage Winds To Wisdom. Stilisticamente parlando, il nuovo disco non si distanzia molto da quello proposto precedentemente: un solido thrash/death metal con parti più tecniche e tirate che si alternano a parti più groovy ed accattivanti. La differenza forse più eclatante rispetto al primo lavoro è che questa volta le parti più propriamente death metal sono contenute, ma questo di certo non influenza negativamente l’album.
La prima cosa che salta all’occhio (o meglio, all’orecchio), ascoltando The Savage Winds To Wisdom è che la produzione non è il massimo: l’unica nota negativa del disco infatti, se proprio devo andare a cercare il pelo nell’uovo, è che i suoni risultano un po’ troppo compressi, rendendo il risultato finale un po’ piatto. Nonostante questo però, l’album è molto ben suonato ed arrangiato. Ottima prova della sezione ritmica, che risulta molto compatta e coesa, forse anche per merito dell’intensa ed estesa attività live che i nostri hanno accumulato negli ultimi mesi. Estramemente positiva è anche la prova del cantante Rob Watkins, che canalizza tutta la sua cattiveria e frustrazione nelle canzoni, ma che sa anche modulare bene la sua voce nelle numerose parti più teatrali e recitate che vanno ad arricchire la struttura dei brani. Rispetto al primo lavoro, si sente anche una vena di dissonanza in più, che rende i pezzi più variegati e mai banali, ma allo stesso tempo rimane sempre l’atmosfera groovy alla quale ci hanno abituato, e che invita allo scapocciamento violento. In questo nuovo The Savage Winds To Wisdom si sente anche una certa maturità a livello di scrittura delle canzoni, che le fa risultare più intricate e ricercate, come anche gli arrangiamenti. Infine, anche la copertina risulta molto ben curata ed ispirata e sembra continuare la storia iniziata con il primo album. Fatemelo dire subito: The Savage Winds To Wisdom è un ottimo disco, che scorre bene dall’inizio alla fine e senza mai calare di tono, ed infatti ho trovato molto difficile scegliere una canzone migliore ttra tutte, perché onestamente parlando, sono tutte di ottima qualità. Potrei citare “Dark Legacy”, come anche le ottime “Wrapped in Filth” o “Unsheating Nightmares”. Particolarmente ispirate sono “Ironclad Sarcophagus”, bella tirata e che fa alzare le cornine al cielo, “Pagan Dust”, che suona diversa dalle altre grazie anche ad un finale aperto e melodico, ma anche “Sanguis Lupus”, con un inizio lento e malsano che si trasforma poi in un’ottima mazzata in fronte che non fa prigionieri.
In conclusione, ottima prova per i Black Lava alle prese con il secondo album, nel quale si dimostrano una band coesa, matura e pronta ad invadere (giustamente!) il resto del mondo.
(Season of Mist, 2024)
1. Colour Of Death
2. Dark Legacy
3. Wrapped In Filth
4. Unsheathing Nightmares
5. Summoning Shadows
6. Ironclad Sarcophagus
7. Pagan Dust
8. Sanguis Lupus
9. The Savage Winds To Wisdom