I Blut Aus Nord si sono sempre dimostrati tra le formazioni più eclettiche e brillanti in quanto alla scrittura di pagine storiche del black metal, con il loro sound che si è contraddistinto nel corso di una carriera ormai quasi trentennale per una ricerca continua che ha portato a una perenne evoluzione. Partendo da lidi atmosferici, i Nostri li hanno corroborati man mano aggiungendo tocchi angusti e criptici, con la micidiale trilogia 777 che ne ha enfatizzato l’anima morbosa, e in generale ne hanno fornito diverse interpretazioni disco dopo disco. Mantenendo sempre le atmosfere tenebrose in primo piano e anzi, enfatizzandole in maniera particolare, la misteriosa band francese ha pubblicato nel finire di agosto la seconda parte del ciclo Disharmonium, intitolata Disharmonium – Nahab, ed è uno dei lavori più ossessivi della loro carriera.
Disharmonium – Undreamable Abysses, uscito appena un anno fa, è un signor lavoro, caratterizzato da un’aura ipnotica e infausta che fa da fil rouge durante l’intero ascolto. Partendo da questa base, ed enfatizzandone ulteriormente tutte le sensazioni e l’intensità, i Blut Aus Nord hanno composto questa nuova perla nera, che li vede tornare a comporre scenari ispirati al tenebroso universo lovecraftiano. Questo riferimento tematico era già stato utilizzato in passato, ma in questa sede la musica ne risente ulteriormente con trame vocali ulteriormente contorte, così come dal punto di vista strumentale c’è una natura ancor più irregolare che domina la scena. Il precedente lavoro, infatti, si ergeva su trame ipnotiche che spiccavano da composizioni dal forte senso di continuità, mentre questo nuovo capitolo della formazione transalpina è caratterizzato da un songwriting costellato da cambiamenti bruschi e passaggi ruvidi. Nonostante l’approccio compositivo più arzigogolato, la fluidità dell’ascolto non risente ed è qui che si fa sentire il tocco inconfondibile di Vindsval e soci. Arpeggi e melodie arcane, un drumming sempre dinamico che non si limita a pattern sterili e le già citate parti vocali, che sembrano giungere dagli antri più remoti degli inferi, o meglio del mondo misterioso dello scrittore statunitense da cui è stata tratta ispirazione; gli ingredienti di questo disco si mettono in mostra fin da subito con “Mental Paralysis”. L’ascolto si evolve con una buona dinamicità, tra elementi ricorrenti e altre sezioni che si impongono a gamba tesa interrompendo qualsivoglia di richiamo o sezione ben delineata, e il tutto riesce, un mattoncino alla volta, a istituire una colonna sonora perfetta per l’immaginario a cui sono ispirati i brani. Il terrore puro si può percepire in svariate sue forme, passando da “The Crowning Horror”, breve composizione tra le più diaboliche dell’intero album, all’ossessiva “Queen of the Dead Dimension” e in generale a brani più atmosferici come “Nameless Rites”, prima di ritrovarsi nuovamente travolti dalla furia maligna con le ultime canzoni. Anche la scelta di dare molta importanza agli intermezzi, sia con le tre tracce “Hideous Dream Opus”, ma anche con qualche passaggio qua e là nei pezzi, ripaga, rendendo sempre più immersivo e talvolta asfissiante l’ascolto.
Come accennato in apertura, e risaputo a molti interessati, i Blut Aus Nord sono tra le band più influenti se si guarda a un certo tipo di black metal fuori dagli schemi, con la loro carriera caratterizzata da un livello generale che si è mantenuto praticamente sempre alto. Questo nuovo album, quindicesimo loro full length, in una discografia così completa ed eterogenea si posiziona senza particolari dubbi tra i lavori più immersivi e meglio riusciti, viste le sue atmosfere tenebrose che avvolgono immediatamente l’ascoltatore.
(Debemur Morti Productions, 2023)
1. Hideous Dream Opus #1
2. Mental Paralysis
3. The Endless Multitude
4. Hideous Dream Opus #2
5. The Crowning Horror
6. Queen of the Dead Dimension
7. The Black Vortex
8. Nameless Rites
9. Hideous Dream Opus #3
10. The Ultimate Void of Chaos
11. Forgotten Aeon