Non uscire nelle ore più calde della giornata e bere regolarmente acqua: quante volte avremo sentito queste parole per sopravvivere al caldo? Ma oggi, dall’alto della mia magnanimità, vi darò un ulteriore consiglio per sopperire all’inferno sulla Terra: ascoltate Crisi, il primo EP dei Born With a Basic Goodness. Ciò equivale ad assaporare un cocomero ghiacciato in riva al mare, dove l’unico possibile inconveniente è rimanere con la sabbia attaccata sulla pelle, in quanto la loro musica è, oltre che rinfrescante, abrasiva. Dopo aver dimostrato una certa estrosità compositiva con un singolo cantato in inglese, il quartetto veneto decide di approcciarsi alla scrittura dei testi in italiano, riuscendo in questo modo ad essere ancora più diretto, quantomeno a noi abitanti dell’italico suolo. Crisi è una botte piccola contente quattro tracce di alta qualità, ed io, ancora inebriato dai fumi post-hardcore emanati da essa, vi invito a premere play e a sorseggiarne il contenuto assieme a me.
Riff di chitarra ripetuti, voce alternata tra l’urlato ed il pulito, pelli picchiate con precisione ed energia: potremmo riassumere sommariamente la scrittura dei brani in questo modo, i quali riescono a portare a termine un’impresa non propriamente facile, ovvero a non sfociare mai nel pacchiano, mescolando soluzioni compositive eterogenee con una certa sapienza. La creatività riposta in questo lavoro è indubbia, ma quello che emerge maggiormente è una forte ricerca di libertà, in contrasto con numerose band che preferiscono non valicare limiti autoimposti, perdendo così inevitabilmente originalità. Se questo è vero, è anche necessario specificare che il post-hardcore proposto in questo lavoro calza a pennello con una maggiore libertà compositiva, essendo esso stesso un genere che attinge da numerose fonti, e che ha dato vita ad un considerevole numero di gruppi diversi tra loro. Crisi si apre con “Voltati”, una bordata veloce che non raggiunge i tre minuti, un brano sul filo del rasoio tra il noise rock e l’hardcore punk, il quale riesce perfettamente a dare la sensazione di poter cadere da un momento all’altro, come dei ragazzini su di un tagadà: qualcuno ha detto Disquieted By? Proseguiamo con “Questa cosa”, un brano di sabotaggio che si apre alla Beastie Boys, per poi passare con dei riff sferzanti ed ossessivi a surfare le onde di Chicago, come ci hanno insegnato i maestri del noise rock, i Jesus Lizard. Tra un’onda e l’altra arriviamo finalmente a “Quello che ho”, l’apice stoner dell’EP, il quale mi ha portato subito alla mente i Fu Manchu. Questo sarebbe sicuramente il brano che ascolterei se volessi lanciarmi con uno skate da un dirupo a mille all’ora, col vento tra i capelli, scansando i fulmini lanciati dal cielo azzurro contro di me. Veniamo assaliti dapprima da due assoli violentissimi, ed infine da un rallentamento hardcore con tanto di doppia cassa, e qua è doveroso specificare che se non vi ha fatto alzare le corna al cielo in un giubilo metal, con tutta probabilità non siete e non sarete mai miei amici. Grazie Born With a Basic Goodness, grazie per tutto il metal. L’EP si chiude con “Nove, dieci” un oscillante brano intelligent metalcore sospeso nell’aria, dove dei breakdown distesi ci fanno sfiorare la terra, ma mai toccarla. Come dite? Non esiste questo genere? Se esiste l’IDM può esistere anche IM, perdinci! Le influenze percepite dal sottoscritto in questo lavoro sono molteplici: stoner rock, noise rock, metalcore, post-punk, una commistione decisamente variegata di sonorità, che rendono l’ascolto decisamente piacevole.
Ci troviamo dunque davanti a quattro brani spediti ma distinti, che compongono un assaggio di quello che potrebbe essere il futuro della band; la fame continua a farsi sentire, ed io, fiducioso di ricevere in pasto altra succulenta musica, sto già allestendo la tavola dalla quale banchetterò in futuro. Ho parlato di generi reali e fittizi, di gruppi che potrebbero, come non, avere influenzato i quattro ragazzi di Thiene, ma il mio consiglio in ogni caso resta uno: andate a ascoltarvi Crisi, accantonando momentaneamente le vostre preferenze sia sulla musica che sulla frutta, perché a parer mio la freschezza è un concetto piuttosto oggettivo, e se non ci credete saranno i Born With a Basic Goodness a dimostrarvelo.
(Overdub Recordings, 2023)
1. Voltati
2. Questa cosa
3. Quello che ho
4. Nove, dieci