Nonostante sia una piccola label, la Brutal Panda Records ha un roster di tutto rispetto, all’interno del quale spiccano i Boyfrndz, un gruppo di Austin,Texas, con cui l’etichetta aveva già collaborato nel 2014 per l’album Breeder. I quattro statunitensi sono autori di una musica di confine, che tocca le sponde del metal, del progressive rock, della psichedelia e dell’alternative ottenendo così sonorità ricercate e sinistre.
Parliamo dunque di un rock molto vicino a quello dei Mars Volta, ma dotato del sacro dono della sintesi e ricco di sonorità che spesso si fanno eteree come quelle dei Radiohead: due gruppi buttati sul piatto giusto per dare qualche coordinata in più, dato che è facile perdersi in questo Impulse, un’opera con la quale i Boyfrndz hanno deciso di alzare i volumi e sfruttare l’elettronica in modo più massiccio rispetto al passato.Da questo approccio nascono i pezzi migliori dell’album, come il singolo “Ghosted”, che apre il full-length, oppure la sincopata “Bane”.
L’album non viaggia però a senso unico e capita più volte durante l’ascolto che le chitarre nerborute lascino spazio a situazioni più fiabesche, come in “Gone”, o si arricchiscano di toni più dark, come in “Hiatus”.Da menzionare sicuramente la bella voce del cantante Scott Martin, che, sottile e tagliente, riesce sempre ad emozionare; in “Little Secret”, soprattutto, tocca la morbidezza del soul, dimostrandosi molto versatile.
Il groove dei Boyfrndz è certamente ammaliante; la mancanza di ritornelli e la particolare strutturadei brani, costruiti esclusivamente su strofe accattivanti e muri sonori potenti,sono elementi che rendono l’album a tratti stucchevole, ma nel complesso con questo Impulse i texani hanno fatto un altro passo verso il loro capolavoro, che speriamo non tardi ad arrivare. I tempi sono maturi.
(Brutal Panda Records, 2016)
1. Ghosted
2. Silhouette
3. High and Tight
4. Hiatus
5. Little Secret
6. Eyes Up
7. Bane
8. Gone
9. Going Under
10. Anything Is Everything