Non soddisfatto della musica trovata in giro di recente, il sottoscritto si è messo cercare gruppi da paesi che non sono propriamente famosi per la musica pesante. Sono partito da uno degli stati che più mi affascinano e incuriosiscono: l’Argentina. Tra un boccone di asado ed un romantico passo di Tango nella ammaliante capitale Buenos Aires ho scovato una giovane band molto interessante e poco conosciuta: i Brionak, quintetto capitanato dall’italo-argentino (come molti nel paese sudamericano) Alex Matteucci. Il loro genere è il djent e ascoltarlo in salsa argentina nel nuovo album Retrospeccion è molto intrigante. Partiamo.
L’album si schiude con “Realizacion”, tipica intro che parte tutta delicata e sfocia in un riff massiccio, ma comunque malinconico. Si fa sul serio in ogni caso con la seconda traccia dal titolo “Perdidos”. Quasi dimenticavo, una peculiarità della band risiede nei testi in spagnolo. La voce di Matias Castro è potente e molto tipica del genere, inoltre è ben coadiuvato dai cori di Matteucci, con la sua voce pulita e delicata che forse ai più farà storcere il naso, ma nell’insieme funziona. Retrospeccionè un disco ben bilanciato tra parti tecniche e ruvide e quelle più introspettive e melodiche. Molto interessante il brano “Amanecer”, condito da arpeggi, sfuriate e ritmici sincopati di batteria. “Vivir Y Ser” è un’altra canzone molto caratteristica che spiega bene cosa propongono i giovani argentini: brutalità e modernità djent. Breakdown tecnici e tipici di questo genere si abbattono sovente nelle orecchie degli ascoltatori. Per quanto riguarda “Traidor” è il pezzo più bello e carico, la vera quintessenza del metal moderno. Queste ultime canzoni citate fanno parte della seconda parte del disco che è senza dubbio la più interessante, mentre la prima si perde volte in qualche cliché.
Siamo giunti alla fine del disco e rimane senza dubbio una sensazione positiva, anche se qualche volta si sente che la band è po’ acerba e deve limare un po’ il tiro. Il meglio lo dà senza dubbio nelle parti cattive e brutali. Il giovane quintetto è sicuramente promosso e speriamo che riescano a farsi notare di più in primis nel loro paese e poi chissà. A tutti gli appassionati del genere consigliamo di ascoltarli!
(Deadhouse Records, 2019)
01. Realizacion
02. Perdidos
03. Inmortal
04. Recuerdos
05. Amanecer
06. Meditacion
07. Negado
08. Santuario
09. Vivir Y Ser
10. Traidor
11. Condena
12. Reflexion