Se Birdflesh e King Parrot avessero un figlio illegittimo, questo si chiamerebbe Brutal Sphincter. Ma concentriamoci per un momento sul moniker: ci sono certi gruppi che meriterebbero applausi solo per la scelta del nome, e ne converrete che i Brutal Sphincter sono sicuramente uno di questi. Detto questo, i nostri eroi sono un quintetto proveniente dal Belgio, dediti ad un grindcore (goregrind? Semantica: le differenze sono minime, e sinceramente, chissenefrega…) cazzone e scanzonato che tira su il morale in questi tempi luridi e cupi, e che ci ricorda che a volte non dovremmo prenderci troppo sul serio e vivere con una sana dose di stupidità dentro ed intorno a noi. E come dargli torto? Sphin-Earth Society è il loro terzo disco, e continua dritto sulla strada che i Nostri avevano intrapreso con Dirty Jazz Bondage Club nel 2015 e con Analhu Akbar nel 2018. Nonostante il genere, l’album è ben suonato e soprattutto ben prodotto, anche se i suoni sono forse un po’ troppo compressi, cosa che dona al disco un gusto un po’ di plastica (per esempio a me il suono ricorda gli Slipknot, che non è una cosa bella…). Essendo grindcore, l’album vola via veloce e senza intoppi, anche perché sono solo dieci canzoni. Forse un po’ troppo poche…
Io adoro il grindcore, ma una cosa che non ho mai digerito benissimo è la voce suina che per mia sfortuna è presente in quasi tutti i brani, merito anche dei due cantanti – tenetevi – Major Diarrhea e GG Stalin: sarà una tara mia, ma purtroppo lo squeal non mi è mai piaciuto, ma per questa volta chiudo un occhio perché come dicevo all’inizio, a volte bisogna non prendersi troppo sul serio. Essendo molto coerenti, le tematiche ruotano intorno alla stupidità come ragione di vita e al sarcasmo spinto: titoli come “Unvaxxed Lives Matter”, “Beatdown Syndrome”, e “Persona Non-Greta”, dovrebbero farvi capire di cosa sto parlando. A detta loro, durante la pandemia, erano stufi di leggere le cazzate che i vari complottisti scrivevano (e scrivono…) in giro, e questa è la loro risposta a ‘ste pozzanghere umane. Bravi ragazzi! Ma al di là dei titoli e del concept, la cosa incredibile di sto disco è la facilità con le quali certi riff e ritornelli (passatemi l’espressione) si stampino in testa, mi viene in mente ad esempio “Unvaxxed Lives Matter” per cui è sufficiente un ascolto per poi cantarla tutto il giorno… L’album è anche bello carico di groove, e basta ascoltare “The Prolapse of Society”, “The Juice Did It”, o “Persona Non-Greta” per capire cosa intendo. Quando invece si impegnano, ci dimostrano che sanno suonare per davvero, ed ecco quindi che se ne escono con riff tritacarne e stacchi inaspettati come ad esempio in “Tony Hawk’s Pro-Choice 2022”, “Beatdown Syndrome” o “Name Three Songs”.
Il disco alla fine scorre via che è un piacere e diverte, e nonostante la breve durata, sarà in grado di stamparvi un sorriso in faccia e ridurre il vostro QI a livello di “muschio”. Evviva i Brutal Sphincter, portatori sani di stupidità!
(Time To Kill Records, 2025)
1. The Prolapse Of Society
2. Tony Hawk’s Pro-Choice 2022
3. Crusta-Colada (Crack’n Kofola)
4. Unvaxxed Lives Matter
5. Beatdown Syndrome
6. Name Three Songs
7. Sphinct-Earth Society
8. The Juice Did It
9. Persona Non-Greta
10. Abolish Frontex