Il nuovo lavoro in casa Buñuel è, prima di tutto, un album che oserei definire perfetto. Perfetto sia perché la cura in ogni sua sfaccettatura tecnico-compositiva non lascia buchi di trama, sia perché nello scorrere intenso delle sue dieci tracce riesce a creare costantemente un’intricata ed autentica trama emozionale; le emozioni non vengono trasmesse dai musicisti agli ascoltatori, ma condivise in una danza orgiastica in cui non ci sono protagonisti, ma un solo groviglio sudato di corpi anonimi e tesi nell’atto del piacere.
Killers Like Us è un disco non disco, è una pantomima, una piece teatrale, un happening, un recital a tre dimensioni, un atto catartico, una provocazione, un urlo contro il potere, una bestemmia, una scarica di adrenalina, un amplesso, un buon bicchiere di vino, la sigaretta dopo il caffè; forse nulla di tutto ciò, oppure tutto questo miscelato alla perfezione. Ma l’aspetto più pregnante di questo disco è la quadridimensionalità; è musica (o meglio, un’esperienza sonora) che ti prende per mano senza chiedere il permesso e ti trascina inesorabilmente in un labirintico palcoscenico delle emozioni, calandosi sempre più a fondo, sempre più nell’intimo fino a farti sentire nudo sulla fredda superficie di un pavimento in pietra. Anticipato dal singolo “When God Used A Rope”, l’album si presenta assolutamente coeso strutturalmente nello scorrere delle canzoni una dopo l’altra. Ogni traccia si presenta con una propria personalità e identità ben definita, appartenendo comunque tutte alla stessa matrice generatrice. L’unica che si stacca, piacevolmente, dal coro è “Crack Shot”, dove la spessa coltre di nubi che si accumulano al di sopra del capo si squarcia, lasciando spazio ad una parentesi in cui domina la melodia, la cantabilità e l’immediatezza del messaggio.
I Buñuel si ripresentano sulle scene più in forma che mai con una perla rara, un disco che ti entra dentro e scava nel profondo. Ciò che fondamentalmente è la ragione stessa della musica: trasporre in forme sonore l’impianto emotivo e condividerlo in modo paritario con il pubblico intento all’ascolto.
(Profound Lore Records, La Tempesta international, 2022)
1. Hornets
2. When God Used A Rope
3. It’s All Mine
4. Crack Shot
5. Stocklock
6. Roll Call
7. When We Talk
8. A Prison Of Measured Time
9. For The Cops
10. Even The Jungle