Come di consueto la Debemur Morti Productions rimane sempre aggiornata sulla scena black metal e riesce con costanza a far scoprire nuovi nomi che, pur essendo agli esordi, hanno fin da subito la capacità di sorprendere. Questo anche perché, e questo caso ne è un esempio, spesso dietro a questi progetti ci sono volti già conosciuti. Nel caso dei Cailleach Calling i primi passi sono stati mossi nella primavera del 2021 dal polistrumentista Tony Thomas e la cantante Chelsea Murphy, compagni nei Dawn of Ouroboros e il primo anche attivo coi Botanist, ai quali si è aggiunto il batterista Yurii Kononov, ex White Ward. Se c’è un filo conduttore tra le attuali e passate band in cui hanno militato i tre musicisti è il post black metal, genere centrale anche di Dreams Of Fragmentation, loro debutto pubblicato dalla suddetta etichetta francese l’11 marzo.
L’ascolto inizia con “Phosphenic Array”, galvanizzata immediatamente dai ritmi incalzanti e da riff ben amalgamati. Per quanto il black metal si ricavi subito uno spazio centrale nello scenario sonoro proposto, sono presenti in secondo piano elementi onirici che si dimostreranno sempre più influenti col passare dei minuti. Difatti, il post-rock non viene relegato costantemente alle retrovie come ogni tanto accade in dischi del genere, ma è capace di ricavarsi spazi ragguardevoli. La chiara constatazione di ciò si trova in “Cascading Waves”, brano più lungo del lavoro con i suoi 15 minuti, in cui la prima metà è dominata da leggiadre plettrate di chitarra pulita e sentori ambient dipinti dai sintetizzatori che ricordano lo stile sognante e astrale di realtà quali Carbon Based Lifeforms. Proprio questa relazione col cosmo pare abbia avuto notevole rilevanza nella composizione dell’album e nella stesura delle sue tematiche, come si nota già dall’artwork, in cui spicca il contrasto tra le luci delle città e quelle dell’affascinante e irraggiungibile universo. Il disco si immerge tra il fascino e l’oscurità di questa contrapposizione, a metà tra sogno e realtà, estasi e distacco, che riescono ad alternarsi con abilità anche se i pezzi hanno strutture ridotte all’osso. Le sezioni che si susseguono nei brani non sono particolarmente numerose, e l’ascolto rimane facile da seguire ma mai incolore, valorizzato anche da dei suoni che ne evidenziano l’espressività e il contrasto appena citato, visto l’utilizzo abbondante dei synth e delle chitarre in pulito anche nei settori più serrati.
I Cailleach Calling si sono presentati al meglio col loro album di debutto, le cui influenze richiamano ad altri nomi blasonati del post black metal più atmosferico così come i loro altri progetti presenti o passati. Inoltre, grazie a un songwriting funzionale ed eterogeneo, Dreams Of Fragmentation riesce ad avere una sua identità precisa, gestendo al meglio il binomio citato tra irruenza e settori sognanti, senza alcun timore nell’osare e tentare di dire la propria. Un solido punto di partenza da cui i Nostri possono ampliare il proprio repertorio e dimostrare ancor di più il loro potenziale.
(Debemur Morti Productions, 2022)
1. Phosphenic Array
2. Bound by Neon
3. Cascading Waves
4. Mercurial Inversion