I Carne, dopo l’album di debutto uscito nel 2013, ritornano con questo full-length dal titolo Modern Rituals, ottimo esempio di un certo noise che sconfina nello sludge.
Siamo di fronte ad un lavoro eseguito bene: il duo francese appare pronto ed organizzato nel proporre certe sonorità che vanno dritte dentro alla mente dell’ascoltatore, con riff, a volumi altissimi, velenosi e sporchi, che si rincorrono come topi nelle fogne (“White Flag” e “Bad Tooth”) per poi finire intrappolati nella trama ritmica, articolata, creata dietro alle pelli. Le voci urlate, sofferenti e straziate, sono un valore aggiunto e fungono da terzo strumento che accompagnano sempre tutto il lavoro. In “The End Of Use” e “Lord Less” emergono anche le voci femminili di Marion Leclercq (Overmars) che, tra passaggi elettronici e cadenze pesanti, ci conducono in un viaggio sonoro all’interno delle turbe emotive di questa band.
Da notare, soprattutto considerando che stiamo parlando di un duo, come i quaranta minuti di questo album non annoino l’ascoltatore, cosa che nei generi citati oramai capita spesso. La Francia avanza con certe sonorità e in giro si inizia a sentire e a capire. Bravi.
(Drown Within Records, Shove Records, Poutrage Records, Vox Project, Dingleberry Records, No Way Asso, Ker Mess Noar, 2017)
1.White Flag
2.Inked Mask
3.Bad Tooth
4.The End of Us
5.Cloak
6.Collective Dictatorship
7.Northern Light
8.Lord Less