I Cult Leader sono nati dallo scioglimento della band post-hardcore Gaza e di fatto da un paio d’anni ne portano avanti il discorso musicale. Il full-length d’esordio Nothing For Us Here non è molto lontano nel tempo, ma a breve avremo già modo di sentire un nuovo disco targato Cult Leader. Di questo e altro abbiamo parlato con il leader (e grafico) della band Anthony Lucero.
Come tutti sappiamo i Cult Leader prima erano “un’altra band, ma oggi ne sono una migliore”, quindi: ti dispiacerebbe descrivere la vostra musica ai lettori?
Trovo che sia molto difficile descrivere il sound della nostra band. Suoniamo una forma di musica pesante che proviene da tutte le influenze che ci hanno formato come persone. È negativa, arrabbiata e depressiva, ma consiglio di ascoltarla da voi e formare la vostra opinione personale.
Quest’anno rilascerete un EP ed un album, mentre ancora siete in tour per supportarli. La scelta di una doppia release è dovuta al programma del tour o a cos’altro?
In sostanza: prendiamo molto seriamente il comporre musica e la stiamo pubblicando velocemente perché la scriviamo velocemente, e quindi vogliamo darle vita e metterla al mondo. Organizzare dei tour lunghi è solo un effetto collaterale.
Nell’EP Useless Animal avete coverizzato una canzone un po’ strana per una band HC/metal,”You Are Not My Blood” di Mark Kozelek. Perché avete scelto questa canzone?
L’abbiamo scelta perché ci piace molto. Anche se il brano è fuori dal campo di ciò che è tradizionalmente considerate musica pesante, sentivamo che il brano fosse comunque molto pesante e volevamo vedere come sarebbe stato filtrarla attraverso la band rimanendo relativamente fedeli all’originale. È venuto fuori qualcosa di cui siamo orgogliosi.
I testi della tua vecchia band si concentravano perlopiù su una critica politica, religiosa e generale nei confronti della società. Con alcune canzoni nel vostro esordio Nothing For Us Here avete apparentemente spostato un po’ il focus. Ti dispiacerebbe dirci se nel full-length e nell’ultimo EP I testi seguiranno lo stesso “schema”?
Non ho davvero alcun interesse a sputare le mie visioni politiche su un pubblico. Mi interessa molto di più provare a connettermi emotivamente con la gente, e a un livello viscerale. La maggior parte di ciò che scrivo riguarda la ricerca di un modo per non lasciare che la depressione domini la mia vita, e spero che gli altri possano connettersi con questo a qualche livello.
State pianificando anche un tour in Europa dopo l’uscita del full-length?
Assolutamente, stiamo solo aspettando il momento e la situazione adatti.
Tu sei anche un artista fantastico, ti dispiacerebbe dirci come si lega la tua arte alla musica dei Cult Leader e in che misura sei influenzato dalla musica e dai testi?
Grazie! Lavoro sodo per far sì che l’estetica artistica dei Cult Leader sembri un grande insieme. A volte i disegni influenzano i testi o il mood di un brano, a volte accade il contrario. L’arte è fluida e lavoro con essa nel modo che mi sembra migliore al momento.
Quali sono le tue influenze nell’ambito delle arti grafiche?
Come in musica, le mie influenze artistiche variano molto. Da artisti come Raymond Pettibon e James O’barr ai maestri olandesi dell’epoca barocca alla Chicano street art e molto di più.
Cosa ha in serbo il futuro per i Cult Leader? Piani?
Rilasceremo più dischi e gireremo molto in tour.
Grazie mille per l’intervista, qualche ultima parola per i lettori?
Certo, man. Yeah: tenete gli occhi aperti.