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I Cult Of Luna ci hanno ben abituati a lavori di una bellezza quasi insostenibile, passando per degli exploit di enorme personalità, collaborazioni riuscitissime e, in modo ancora più sorprendente, con una capacità di rinnovarsi senza mai perdere la direzione che li ha resi una band di riferimento per l’intera scena.
A Dawn To Fear arriva dopo un lavoro come Mariner – che il sottoscritto trova un capolavoro epocale – con un’eredità da raccogliere non esattamente semplice, e, che per un certo aspetto, complice anche il primo singolo rilasciato, sembrava rimanere qualitativamente distante dal livello raggiunto dai Cult Of Luna e dalla divina Julie Christmas. Sembrava, per l’appunto: “The Silent Man” non è affatto un brutto brano, ma, estratto dal suo contesto, non rende assolutamente come dovrebbe. A rendere la questione veramente ghiotta è stato tuttavia il secondo singolo rilasciato, “Lay Your Head To Rest”, sostanzialmente seconda parte di un elemento che apre il disco, per me decisamente più coinvolgente, abbastanza da farmi pensare: “eccoci, ci risiamo, pronti a cambiare nuovamente la mia concezione di assoluto”. Dovessi usare una sola parola per definire A Dawn To Fear, userei “completezza”. Nonostante la sua enorme dinamica e varietà ogni sua parte è determinante, insostituibile e parte di un quadro più grande che, dopo qualche ascolto, svela totalmente tutta la sua bellezza. Le sfumature del sound dei Cult Of Luna cambiano ancora, senza mai perdere il nucleo di idee che conferiscono alla formazione la propria identità (fondamentalmente, riffing e stile vocale), ma arricchendosi di volta in volta con elementi diversi, particolari, arrangiati in maniera sopraffina. Alle sonorità granitiche, disperate e psichedeliche si aggiungono alcuni elementi più dinamici, in un certo senso più rockeggianti, con suoni maggiormente scarichi e delicati. Questi ultimi sono incorniciati in episodi di violenza totale, cupa melodia e atmosfere da brividi, rese carne ed ossa da un soundscape curato a livello ossessivo, tanto quanto la produzione che riesce a rendere fruibile l’intensa stratificazione presente nella musica dei Cult Of Luna.
A livello puramente oggettivo, A Dawn To Fear non smette mai di essere meraviglioso, dalla sua complessa introduzione fino alla sua conclusione, a livello personale, tuttavia, la parte finale di “The Fall”, ascolto dopo ascolto, mi ha scavato nel profondo, regalandomi la sensazione di un degno termine per un album a questo punto divenuto quello che non stento a definire un capolavoro. Nell’attesa di poterli gustare dal vivo, non posso che raccomandarvi di cuore di approfondire questo disco, probabilmente fra i migliori di questa ricchissima annata.
(2019, Metal Blade Records)
1. The Silent Man
2. Lay Your Head to Rest
3. A Dawn to Fear
4. Nightwalkers
5. Lights on the Hill
6. We Feel the End
7. Inland Rain
8. The Fall