Che bel paradosso ascoltarsi un disco thrash, in pieno stile Bay Area, dalla fredda e, politicamente parlando, antagonista Russia. I Cyanide Grenade sono un quartetto con le idee ben chiare: suonare un revival thrash come si deve, prendendo le chiare ispirazioni (Testament, Exodus, Slayer, soprattutto) senza risultare studenti insolenti che copiano senza mai aprire un libro. I russi di libri, anzi di dischi, ne hanno mangiati parecchi e si sente tutto il loro amore per i Maestri del genere.
Questo Cannibal Era è un bombardiere pronto a radere al suolo le pareti di casa nostra appena schiacciato il tasto “play”. “Psychic Driving”, con le parole prese da quello che mi pare essere un discorso/delirio di Trump, è il classico biglietto di ingresso per un album thrash come si deve: basso cingolante, riffoni motosega, groove che cola dalle casse. I quattro sciorinano un’ottima prova per tutta la prima metà del lavoro, andando a inanellare una serie di tracce belle, convincenti, da cardiopalma. Un viaggio a ritroso nel tempo, un muro di chitarre sul quale schiantarsi più volte. I clichè del thrash della Golden Age sono tutti rispettati e messi in parata: le chitarre, ad opera della coppia Vsevolod Stupichev/Dmitry Smetanin, rigogliose nel loro “chuga chuga” (la title-track e “Keep Running”, quasi hard rock nel riffing), oppure la batteria quadrata, potente, diretta come una locomotiva lasciata senza freni, con il tupatupatupa di Stanislav Merkulov che qualche volta si fa delle belle scampagnate in territori quasi death metal (“Half-dead Ghost”, dal fortissimo imprinting Slayerano, e la successiva “V.I.C.T.I.M.”). Infine la voce al vetriolo di Vitaly Kurchaev, anche bassista, il quale sparpaglia dappertutto tonsille e grumi di sangue; emblematica in tal senso la performance nella ignorantissima “No Place For Me”, una delle più belle del disco. Nella seconda parte i Nostri si lasciano andare un po’ troppo al facile citazionismo, andando a comporre una manciata di brani che sì, ok, fanno sudare e divertire ma che, stringi stringi, non offrono davvero nulla di più rispetto al solito canovaccio, andando anche a sfiorare l’effetto karaoke con “The Only Purpose”.
In definitiva abbiamo tra le mani un buon concentrato di energia e potenza, un album – il terzo in dodici anni di carriera – che non cambierà le sorti del thrash, e di questo secondo me ai Cyanide Grenade importa davvero poco, ma che offre una mezz’ora abbondante di corna al cielo, air guitar e tante, tantissime scapocciate. Coi tempi che corrono, direi che è un gran bel risultato.
(Open Graves | Zvuky Karachuna, 2025)
1. Psychic Driving
2. Cannibal Era
3. No Place For Me
4. Keep Running
5. Half-dead Ghost
6. V.I.C.T.I.M.
7. False Hope’s Embrace
8. Screaming Silence
9. The Only Purpose
10. Progress Paradox